Aborto, la governatrice di Madrid non cede a Sanchez: è scontro frontale

Isabel Ayuso Isabel Ayuso
Isabel Ayuso (credit youtube@isabelayuso)-medjugorje.it
Canale WhatsApp Iscriviti subito!
Canale Telegram Iscriviti subito!

Isabel Ayuso, governatrice di Madrid, si oppone alla creazione di un registro dei medici che non praticano l’aborto. 

È scontro aperto e acceso tra Isabel Diaz Ayuso, governatrice di Madrid, e il governo di Pedro Sanchez, sul tema aborto e dei medici obiettori di coscienza. A partire dal 2023, in Spagna hanno approvato una norma che consente a tutte le donne di abortire in ogni parte del Paese.

La legge, peraltro, impone a regioni come Madrid, di creare un registro dei medici che praticano aborti e di coloro che invece, poiché obiettori di coscienza, optano per non farlo. Il governo ha asserito che l’intento di questa norma, è quello di organizzare bene il lavoro all’interno dei nosocomi, in modo da garantire il servizio alle donne intenzionate ad abortire.

Registro dei medici che praticano o meno l’aborto, la forte opposizione di Ayuso: nessun medico obiettore di coscienza sarà segnalato

Ayuso, governatrice di Madrid, si oppone all’attuazione di questa parte della norma, e lo fa con grande fermezza. Apertamente, ha recentemente dichiarato:«Non sarà segnalato nessun medico per praticare o no l’aborto, non nella Comunidad de Madrid. Vi sembra poco?».

Isabel Ayuso
Isabel Ayuso (credit youtube@isabelayuso)-medjugorje.it

È dunque chiaro che Ayuso non intende fare alcun elenco di obiettori di coscienza a Madrid. La governatrice riterrebbe tale misura una sorta di schedatura dei medici che non intendono praticare aborto e vuole difendere la libertà di coscienza di coloro che non vogliono prestare tale servizio.

In Parlamento regionale, Ayuso ha a lungo discusso di questo tema, parlando in modo molto aperto, senza mandarle a dire. Durante l’Assemblea, rispondendo a un quesito della portavoce di Mas Madrid, Manuela Bergerot, che domandava di spiegare le misure per consentire l’accesso all’aborto, Ayuso ha replicato:«Ogni qualvolta la sinistra ha dei problemi torna sul tema dell’aborto. È il suo coniglio nel cappello. Non ci sarà una lista di obiettori di coscienza. Mai e poi mai».

Ma non è tutto, perché Ayuso ha anche rammentato che in Spagna, ogni anno, si verificano 106 mila aborti. E a tal proposito, ha commentato:«Mi pare un fallimento come società. È nelle nostre mani evitarlo».

Nel frattempo, Sanchez ha annunciato che farà di tutto, legalmente, per far rispettare le norme, accusando la governatrice di tornare al periodo in cui abortire non era semplice e solo chi aveva molti soldi poteva farlo. Il partito Popolare di cui la governatrice fa parte, pare aver preso le distanze dalle dichiarazioni della donna.

C’è da dire che Ayuso non è totalmente contraria all’aborto, tant’è che tempo fa in un’intervista a un giornale del nostro Paese, aveva detto:«Non mi piace l’aborto. Ho sempre difeso le politiche a favore della vita però penso che l’aborto debba essere legale, sicuro, poco frequente. È la donna che decide, anche quando portare avanti la gravidanza».

Nonostante non sia del tutto contraria all’aborto, è una donna che rappresenta una parte di Paese che non cede al pensiero progressista che predomina, e che non identifica la libertà della donna con un’interruzione di gravidanza.