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Alberto di Monaco dice no alla legalizzazione dell’aborto: “il principato è cattolico”

Il principe Alberto di Monaco si è rifiutato di consentire la legalizzazione dell’aborto nel principato perchè, ha detto, il suo piccolo Stato è cattolico.

Arriva come una notizia controcorrente e certamente un segnale positivo sul grande tema dell’aborto e della sua legalizzazione in sempre più Stati del mondo. Ma il principe Alberto di Monaco, che regge il piccolo principato incastonato nella Costa Azzurra, ha affermato di non voler procedere alla legalizzazione.

La motivazione è ancor più netta e, se la vicina Francia esalta oltremisura la laicità dello Stato ed è arrivata ad inserire la l’aborto come diritto costituzionale, per il principe di Monaco il rifiuto è dettato da motivi religiosi. Ha affermato a chiare lettere, infatti, che il suo piccolo Stato è cattolico, di conseguenza segue i valori propri che vengono dalla fede.

Il principe Alberto di Monaco rifiuta la legalizzazione dell’aborto

Il regnante di questo Paese notoriamente ricco e frequentato dal jet set internazionale ha reso nota la sua posizione durante un’intervista rilasciata al quotidiano monegasco Monaco-Matin. Era in discussione una proposta di legge già approvata dal Consiglio Nazionale lo scorso maggio con cui si intende legalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza, come è eufimisticamente chiamato l’aborto di un essere umano fino a 12 settimane  di gestazione senza i cosiddetti motivi medici. Era inoltre prevista l’estenzione a 16 settimane in caso di stupro e l’età del consenso parentale sarebbe stata abbassata dai 18 ai 15 anni della ragazza.

Alberto di Monaco esprime il legame dello Stato con la fede cattolica – medjugorje.it

Alberto di Monaco ha detto no, e dichiarandosi contrario ha addotto come motivazione la forte presenza della religione cattolica nel Paese. Ha affermato, infatti, “Il quadro attuale rispetta ciò che siamo in considerazione del ruolo che la religione cattolica occupa nel nostro Paese, garantendo al contempo un accompagnamento sicuro e più umano”.

Anche se non c’è stata una netta condanna dell’aborto in sè e anche se di fatto viene praticato anche nel principato, con delle clausole, la posizione del principe esclude che la proposta di legge trovi ulteriore accoglienza bloccandone di fatto l’iter.

La normativa vigente nel principato di Monaco

Non si tratta di una vera e propria vittoria sul fronte del rispetto della dignità della vita umana e della sua difesa fin dal concepimento, anche se certamente questa presa di posizione è un buon segno ed un elemento che evita che la pratica sia più massicciamente praticata.

Nel principato di Monaco infatti, dal 2019 l’aborto è stato depenalizzato e viene consentito nei casi di stupro, pericolo di vita per la madre, malformazione grave del feto. A queste condizioni gli esseri umani anche lì vengono eliminati. Non si può, dunque, parlare di uno Stato totalmente pro life, ma che solo frena una liberalizzazione piena.

C’è da dire che aver parlato pubblicamente del legame dello Stato con la fede cattolica è sicuramente un elemento controcorrente ed esprime coraggio ed evidentemente convizione. Il principato di  Monaco rimane uno degli ultimi Stati europei a riconoscere esplicitamente la fede cristiana, e conseguentemente la visione dell’uomo e della vita che ha in sé, come, quindi, fondamento culturale e civile.

La dichiarazione del principe, perciò, può esser considerata certamente come un atto coraggioso che non teme le probabili reazioni di opposizione e può servire da monito ad altri politici a non cedere a compromessi e calcoli che gettano i Paesi in un laicismo sempre più distruttivo.

Published by
Romana Cordova