Nel cuore dell’Umbria, a pochi chilometri dal centro storico di Assisi, si cela un luogo di profonda spiritualità e silenzio, poco conosciuto ma ricco di storia e devozione: l’Eremo delle Carceri.
Mentre migliaia di visitatori affollano ogni giorno le imponenti Basiliche di San Francesco – sia quella superiore che quella inferiore – e il Santuario della Porziuncola, pochi si avventurano verso questo ritiro nascosto tra i boschi del Monte Subasio, dove il Poverello d’Assisi trovava rifugio e pace interiore.
L’Eremo delle Carceri: un rifugio di silenzio e preghiera
Situato a circa 800 metri di altitudine, questo eremo fu fondato da San Francesco d’Assisi agli inizi del XIII secolo come luogo appartato per la meditazione e la preghiera, lontano dal trambusto cittadino. Oggi, a cinque chilometri dal cuore di Assisi, il clima è completamente diverso: regna il silenzio, interrotto soltanto dal canto degli uccelli e dal fruscio delle fronde. Qui non ci sono negozi di souvenir o ristoranti, ma solo la natura che avvolge un complesso monastico semplice e austero, che è cresciuto nel tempo partendo dalla piccola grotta che ospitava il santo.
Nel XV secolo, San Bernardino da Siena ampliò la struttura, trasformando il rifugio originario in un convento multistrato, pur mantenendo l’essenzialità e la sobrietà tipiche del francescanesimo. I pellegrini possono visitare il “Pozzo di Francesco”, luogo miracoloso dove, secondo la tradizione, scaturì acqua in seguito a un prodigio del santo. Proseguendo, si giunge al refettorio e al coro, spazi che conservano la stessa semplicità di un tempo, con panche e tavoli di legno grezzo.
Un elemento che colpisce particolarmente è il “letto di pietra” nella grotta di San Francesco, dove il santo trascorreva le notti in meditazione, senza alcun conforto se non la dura roccia, simbolo della sua rinuncia ai beni materiali e della sua mortificazione. Accanto alla grotta si trova un piccolo oratorio utilizzato dai primi confratelli, mentre nel bosco circostante si possono ancora scoprire le caverne di altri seguaci come Ruffino e Leo.
Non lontano dall’eremo, si erge un antico quercia, autentico testimone vivente del tempo di San Francesco. Questo albero secolare, con il tronco contorto dai secoli, avrebbe ascoltato le prediche del santo, anche agli uccelli, come racconta la leggenda del “Cantico delle Creature”. Nei pressi della quercia sono collocate tre statue che rendono omaggio all’amore di Francesco per la natura: il santo disteso a contemplare le stelle, come nel celebre inno alla creazione, e due frati, Leo e Giunipero, che simboleggiano l’armonia tra fede e ragione.
Il significato simbolico del “punto di riferimento” rappresentato dalla Stella Polare, indicata dai frati, rimanda alla guida sicura del Vangelo, capace di orientare chiunque sulla via della verità e della pace interiore.

Assisi: la città di Francesco e della spiritualità
Assisi, con i suoi 27.393 abitanti, sorge sulle pendici del Monte Subasio e costituisce uno dei centri spirituali e storici più importanti d’Italia. Conosciuta principalmente per essere la città natale di San Francesco e di Santa Chiara, è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, attratta anche dal suo clima mite e dal contesto paesaggistico unico.
Il territorio comunale si estende tra colline e basse montagne, garantendo un clima temperato, con estati calde ma mai afose e inverni non troppo rigidi, sebbene caratterizzati da occasionali venti freddi di tramontana. La città si trova in un’area che ha visto la presenza umana fin dal Neolitico e che ha svolto un ruolo strategico fin dai tempi degli Umbri e dei Romani, che la denominarono Asisium.
Nel corso dei secoli, Assisi ha vissuto momenti di splendore e di crisi, dalle invasioni barbariche fino all’epoca medievale, quando la figura di San Francesco segnò profondamente la storia, la cultura e la spiritualità locali. La città ha resistito a numerosi assedi e periodi di conflitto, mantenendo sempre la sua vocazione religiosa e culturale. Nel 2000, l’area di Assisi e i siti francescani sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, riconoscendone l’importanza universale.

Il Cammino di Francesco: un pellegrinaggio tra natura e fede
Per chi desidera vivere un’esperienza immersiva nel percorso spirituale del santo, l’Umbria offre il Cammino di Francesco, un itinerario di sette giorni che da La Verna conduce fino ad Assisi, attraversando borghi, foreste e luoghi di culto. Il percorso prevede soste in strutture ricettive selezionate, visite guidate e il trasporto bagagli, per un’esperienza accessibile anche a chi ha difficoltà motorie.
Questo viaggio permette di riscoprire la spiritualità francescana attraverso il contatto diretto con la natura e la storia, accompagnati da guide esperte che illustrano i segreti di ogni tappa. L’itinerario è un invito a riflettere, a camminare con lentezza e a ritrovare un equilibrio interiore, immersi in uno dei paesaggi più suggestivi d’Italia.
In questo contesto di fede e natura, l’Eremo delle Carceri rappresenta ancora oggi un luogo dove la spiritualità si fonde con l’ambiente, offrendo a chi vi si reca un’oasi di pace e contemplazione, proprio come quella cercata da San Francesco oltre ottocento anni fa.