Quando andiamo a Messa e seguiamo la liturgia, tutto ha un senso profondo e i gesti che facciamo non sono a caso. Cosa vogliono dire veramente
Partecipare alla Santa Messa è, per un fedele cattolico, un gesto entrato a far parte della sua vita da cristiano. Ci si reca in chiesa, si ascolta la Parola di Dio, ci si connette a Lui con mente e cuore, aperti a ricevere. È un filo invisibile che ci lega al Cielo, ed è fonte di bene per la nostra anima.
Colpisce, a tal proposito, una frase di Padre Pio che è in realtà assai esplicativa dell’importanza della Messa e dell’andare a Messa:«Se la gente sapesse cos’è la Messa, dinanzi le chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle».
Nel corso della celebrazione eucaristica, però, non ci limitiamo ad ascoltare la Parola, né restiamo fermi. La Messa, infatti, impegna non solo mente e cuore, ma anche il corpo. Durante la funzione, siamo soliti fare dei gesti, che possono apparire quasi automatici, e che invece non hanno proprio nulla di scontato e non si compiono a caso. Sono veri simboli, con significati precisi.
Il significato dei gesti che compiamo a Messa
Alzarsi, sedersi, inginocchiarsi, sono azioni che facciamo in determinati momenti, durante la Messa, e dietro ognuno di tali gesti, c’è un senso da conoscere.

La liturgia ha un significato molto profondo, e come in passato aveva spiegato bene Joseph Ratzinger, ossia Papa Benedetto XVI, nel libro Introduzione allo spirito della liturgia, essa non è un qualcosa che ognuno può modificare come vuole perché è il luogo in cui Dio si dona e agisce.
La Messa è un incontro con Dio, e qui si rinnova il sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo. Ed è proprio Ratzinger a spiegare che il corpo prende parte alla celebrazione, con gesti che non solo non sono compiuti a caso, ma richiamano le Sacre Scritture e il cui valore è profondamente spirituale.
Il gesto di stare in piedi durante la celebrazione, ad esempio, è un modo di pregare che affonda le proprie radici nell’Antico Testamento. Ratzinger spiega che stare in piedi durante la Messa fa sì che ci uniamo alla vittoria di Nostro Signore Gesù, e ascoltando in piedi il Vangelo, Gli stiamo portando rispetto:«Davanti a questa parola non possiamo rimanere seduti, essa ci innalza verso l’alto».
Stare seduti, nel corso della Messa, per ascoltare le letture o durante l’omelia, ha lo scopo di stare in raccoglimento, e «il corpo deve rilassarsi così che l’ascolto e la comprensione siano compiutamente facilitati».
Infine, il gesto di inginocchiarsi. Ratzinger lo definisce un gesto «cristologico», che simboleggia un piegare le ginocchia di fronte a «Colui che non ha considerato un tesoro geloso la sua divinità, che pure gli è propria, ma si è abbassato fino alla morte di croce. Lui è il vero Dio, al di sopra di tutti gli dèi».