L'anniversario del miracolo eucaristico di Firenze del 1230 - medjugorje.it
Ricorre oggi l’anniversario del miracolo eucaristico di Firenze, quando alcune gocce di vino consacrato si sono trasformate in sangue.
I miracoli eucaristici sono un dono di Dio che ci svela più chiaramente il grande mistero della transustanziazione, quando nella consacrazione del pane e del vino che il sacerdote compie sull’altare durante la Messa, Gesù si fa realmente vivo e presente, in Corpo, Sangue, anima e divinità.
Non è un concetto, ma è realtà: un miracolo si compie in modo invisibile sotto i nostri occhi ad ogni celebrazione eucaristica, quando si rinnova in modo incruento il sacrificio di Cristo. Gesù lo ha promesso: è presente tutti i giorni fino alla fine dei tempi e lo è realmente. Il miracolo eucaristico di cui oggi ricorre l’anniversario ce lo testimonia. È accaduto a Firenze, nel lontano 1230.
Era il 30 dicembre 1230 quando nella chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze, nel quartiere Santa Croce, un anziano sacerdote, don Uguccione, stava celebrando la Santa Messa. Dopo la celebrazione eucaristica il presbitero non si accorse di aver lasciato alcune gocce di vino all’interno del calice. La mattina seguente guardando il calice trovò che quei residui di vino si erano trasformati inequivocabilmente in gocce di sangue rappreso.
Il sangue fu raccolto in un’ampolla di cristallo e divenne oggetto di grande devozione. Ovviamente all’epoca non esistevano gli strumenti scientifici per analizzare e studiare a fondo l’evento, come è avvenuto per miracoli eucaristici accaduti in tempi recenti. Ma non è sempre necessario che la scienza attesti: il miracolo si rende spesso evidente da sé. Il vescovo di Firenze, Ardingo da Pavia, dopo un anno di esame, che anche a quei tempi avveniva e in modo meticoloso, confermò la natura miracolosa dell’evento e che, quindi, si trattava proprio di sangue, il Sangue di Gesù.
Il sangue fu raccolto in un’ampolla di cristallo e divenne oggetto di grande venerazione. Il miracolo eucaristico di Firenze accadde quindi 30 anni prima di un altro grande miracolo eucaristico, diventato ben più celebre, e tra i più famosi ancora oggi, quello di Bolsena, avvenuto nel 1263.
Nel 1595, inoltre, si verificò un altro fatto sempre nella stessa chiesa. Ci fu un incendio che devastò tutto ma non intaccò alcune ostie consacrate, che rimasero ben conservate. Anche questo fu inteso come evento miracoloso, sebbene non si tratti di miracolo eucaristico vero e proprio, ovvero della manifestazione della presenza reale di Gesù nelle specie eucaristiche.
A seguito del miracolo eucaristico del 1230 la chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze divenne meta di pellegrinaggi, e la reliquia fu spostata in una cappella appositamente costruita e decorata da artisti come Mino da Fiesole. Inoltre, questo miracolo eucaristico fu un dono di Dio in un’epoca in cui si erano diffuse le eresie dei catari e dei patarini che negavano la presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo nell’Eucarestia. servì, dunque, a rafforzare la fede di molti e mostrare la verità.
La reliquia veniva portata ogni anno in processione e nel 1348, quando scoppiò un’epidemia di peste, salvò la città da quella terribile prova. Questo episodio è descritto in un affresco del 1486, opera dell’artista Cosimo Rosselli, ed è conservato nella chiesa stessa.