Il 7 ottobre, festa di Nostra Signora del Rosario, milioni di piccoli fedeli si raccoglieranno spiritualmente per un unico scopo: pregare per la pace e l’unità in un mondo lacerato da divisioni, guerre e sofferenze.
È la ventesima edizione della campagna “One Million Children Praying the Rosary”, promossa dalla fondazione pontificia Aid to the Church in Need (ACN), un’iniziativa che, anno dopo anno, continua a crescere e a diffondersi in ogni continente.
L’invito è semplice ma potente: lasciare che siano i bambini, con la loro fiducia pura e disarmata, a intercedere davanti a Dio per l’umanità intera. Una preghiera che nasce dall’innocenza dei cuori più piccoli e che, proprio per questo, porta con sé una forza straordinaria.
Le origini di una preghiera mondiale
Tutto ebbe inizio a Caracas, in Venezuela, nel 2005. Un gruppo di laici organizzò una giornata di preghiera per i bambini, invitandoli a recitare il rosario nelle piazze della capitale. Fu un momento intenso, accompagnato da un segno che i presenti interpretarono come celeste: sulle mani di alcuni piccoli parve brillare una polvere luminosa, come fosse un invito dal cielo a proseguire su quella strada.
Da quell’esperienza semplice ma carica di grazia nacque un vero movimento di preghiera. L’idea fu presentata alla Conferenza nazionale dei laici venezuelani, che decise di strutturarla e diffonderla in tutte le scuole e parrocchie del Paese. L’obiettivo era chiaro: evangelizzare i giovani attraverso la forza della preghiera e dei valori cristiani.
Con il sostegno di ACN, l’iniziativa non tardò a oltrepassare i confini nazionali. Nel giro di pochi anni si trasformò in un appuntamento mondiale, capace di riunire bambini di culture, lingue e Paesi diversi sotto lo stesso segno mariano.
Padre Anton Lässer, assistente ecclesiastico della fondazione, invita oggi i fedeli di tutto il mondo a unirsi alla catena di preghiera, sottolineando la potenza unica che scaturisce dal rosario recitato dai bambini: «La loro preghiera – ha affermato – ha una forza speciale davanti a Dio, perché nasce da una fiducia semplice e senza riserve. È capace di abbattere muri, guarire ferite e portare luce dove regna l’oscurità».

Un appello universale alla speranza
Il cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale di ACN, ha ribadito come il mondo di oggi abbia bisogno urgente di pace e di unità. Secondo il porporato, il rosario rappresenta una risposta concreta al caos e al rumore della modernità: «È un’oasi di contemplazione, un percorso che ci guida al cuore del Vangelo e che non stanca mai. Nelle Ave Maria che si susseguono ritroviamo la presenza della Madonna che accompagna ogni passo del nostro cammino».
Il cardinale ha poi rivolto un pensiero particolare ai giovani, invitandoli a riscoprire la santità come vocazione e desiderio autentico del cuore: pregare insieme, ha spiegato, rafforza i legami di comunione ecclesiale e permette allo Spirito Santo di agire con forza nella vita delle nuove generazioni.
Per aderire ufficialmente all’iniziativa, i gruppi possono registrarsi sul sito dedicato (https://acninternational.org/millionchildrenpraying/), dove sono disponibili anche materiali di supporto in diverse lingue: sussidi per la preghiera, schede formative e testi pensati per guidare bambini e ragazzi in questo cammino spirituale.
La speranza è che, il 7 ottobre, la voce dei piccoli si levi come un’unica preghiera universale, capace di abbracciare la Terra intera. Un milione di rosari recitati nello stesso giorno, nello stesso spirito, possono davvero diventare segno di luce e profezia di pace in un tempo che ne ha disperatamente bisogno.