Attentato in una chiesa in Siria - www.medjugorje.it
Tanta paura, tanto dolore e tanta rabbia per l’ennesimo attentato contro una chiesa cattolica. Questa volta siamo in Siria, per la precisione, a Damasco.
Nella chiesa dedicata a Sant’Elia, un uomo si è fatto esplodere proprio mentre era in corso la Santa Messa domenicale. Orrore e sgomento ma, purtroppo, anche diversi feriti. Al momento non si ha ancora un bilancio ufficiale, ma le notizie parlano di circa 30 fra morti e feriti.
Cosa è successo esattamente? La dinamica la si sta ricostruendo piano piano, ed è molto simile a quella di un attentato.
Non c’è pace per la chiesa cristiana nelle zone di guerra del Medio Oriente. Dopo l’apertura di un altro fronte di guerra, quello in Iran e in seguito agli attacchi quanto di Israele quanto degli stessi Stati Uniti, una possibile prima risposta potrebbe essere stata proprio quella di ieri a Damasco. Caso isolato forse, ma ritorna comunque la paura degli attentati.
Stando alla prima ricostruzione, infatti, si tratterebbe proprio di un attentato di matrice ISIS quello avvenuto ieri a Damasco, nella chiesa di Sant’Elia nel pieno della celebrazione eucaristica della domenica. Un uomo, che si era mimetizzato fra i fedeli che stavano partecipando a Messa, si è fatto esplodere portando e provocando attorno a sé morte e distruzione.
Nel pieno del giorno della solennità del Signore, una notizia che ha sconvolto tutti. Secondo quanto riferito di media siriani, un uomo aveva indosso una cintura carica di esplosivo e si è fatto esplodere proprio mentre era in mezzo ai fedeli. Una strage che nessuno si aspettava. Un testimone oculare ha riferito, attraverso un video circolato online, che il kamikaze, quando è entrato nella chiesa di Sant’Elia, ha prima iniziato a sparare sulle persone lì presenti, poi ha azionato la cintura esplosiva che indossava.
I media locali hanno diffuso anche, per quanto possibili, le immagini dell’interno della chiesa subito dopo l’attentato: la distruzione è ovunque e si vedono tanti soccorritori accorsi a prestare le prime cure ai feriti ma, anche, purtroppo, constatare la morte di altri fedeli. Un bilancio preciso delle vittime quanto dei feriti ancora non c’è, ma si tratta di un numero che si aggira attorno alle 30 persone. Per quel che riguarda i feriti, invece, ne sono circa 63.
Alcuni media hanno riferito che, fra le vittime, potrebbero esserci anche dei bambini. L’attentatore sarebbe stato identificato dalle autorità siriane come un affiliato all’ISIS ma, al momento, il gruppo terroristico ancora non ha rivendicato nulla.
“La mano infida del male ha colpito, reclamando le nostre vite, insieme a quelle dei nostri cari caduti oggi come martiri durante la divina liturgia serale” – ha dichiarato, in un comunicato diffuso, anche, dal quotidiano “Avvenire”, il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia. Dall’altro lato, monsignor Jallouf, Vicario apostolico di Aleppo, ha dichiarato: “Non si è trattato di un attacco contro i cristiani ma contro tutta la Siria, il suo popolo, contro i musulmani. Un tentativo di destabilizzare il Paese in un momento in cui cerca di rialzarsi dopo una lunga guerra”.