È considerato il “santo millennial”, fra i più giovani canonizzati della Chiesa Cattolica: lui è San Carlo Acutis di cui, oggi 12 ottobre, ricorre per la prima volta, la sua festa liturgica dopo esser stato canonizzato lo scorso mese di settembre.
Una figura che è stata, e sarà ancora, fonte di ispirazione per tantissimi giovani che si sono avvicinati alla Chiesa anche guardando alle sue opere e alle se gesta. Un santo vicino ai giovani, un Santo dei giorni nostri.
Dopo soli 5 anni dalla sua beatificazione, oggi festeggiamo San Carlo Acutis. Ma chi era? Conosciamolo.
Il Santo dei giovani
Un ragazzo di soli 15 anni che è diventato santo: in molti ancora si chiedono, quasi increduli, come sia stato possibile mentre, dall’altro lato, c’è una mamma che ha avuto l’onore quanto la gioia di vedere proclamato suo figlio santo, un momento ed un evento destinato, nella storia della Chiesa solo ad un’altra mamma, quella di Maria Goretti.
Oggi 12 ottobre, per la prima volta dopo la sua canonizzazione, la Chiesa ricorda e festeggia San Carlo Acutis, il santo patrono di internet, come Papa Francesco l’aveva indicato. Il santo dei giovani, vicino a loro forse più di chiunque altro, anche perché Carlo amava i videogiochi, il computer e, soprattutto, il mondo di internet, proprio come tutti i ragazzi del nuovo millennio.
Ed oggi, siamo certi, tantissimi di loro si riuniranno in preghiera nelle varie chiese del mondo per innalzare a lui una preghiera corale. Cercando cercando, però, c’è ancora qualcuno che, forse, avrà sì sentito parlare di Carlo Acutis, ma non lo conosce bene del tutto. Per questo, vi aiutiamo noi a scoprire qualcosa di questo giovanissimo Santo.
Carlo aveva solo 15 anni quando una leucemia fulminante lo strappò alla vita a Monza. Era l’anno 2006. Nato a Londra nel 1991, in una famiglia cattolica sì, ma non praticante. Frequentò le scuole elementari e medie dalle suore Marcelline, mentre il liceo classico era quello dei Gesuiti a Milano, dove si era trasferito a causa del lavoro di suo padre.
La sua devozione alla Madonna e all’Eucarestia
La fede è stato il perno della sua vita, sin da bambino: ricevette la prima comunione a sette anni perché ritenuto già maturo, frequentava regolarmente le attività della parrocchia e, nel 2003, ricevette Sacramento della Cresima. Pienamente e totalmente devoto alla Madonna quanto anche a Gesù Eucarestia, ogni giorno partecipava alla Messa e recitava il Santo Rosario. Pregava frequentemente l’Angelo custode ed era devoto a San Michele Arcangelo.

In molti potrebbero pensare che Carlo non vivesse la sua normale vita da ragazzo, ma non era così. Lo abbiamo detto all’inizio: la sua passione erano i computer quanto anche i videogiochi che, però, usava con parsimonia e oculatezza: solo qualche ora a settimana. La sua passione per l’informatica lo stava conducendo, piano piano, alla realizzazione di un progetto, quello della realizzazione di un sito web per catalogare i miracoli eucaristici.
Ma la malattia ha avuto la meglio su di lui, ma non di certo sulla sua fede. Il 2 ottobre 2006 iniziò ad accusare quelli che sembravano i sintomi di una comune influenza; sei giorni dopo, l’8 ottobre, le sue condizioni si aggravarono e gli venne diagnosticata una leucemia di tipo M3. Carlo morì dopo 4 giorni dalla diagnosi infausta.
Ma aveva già lasciato un segno indelebile, a partire dalla sua famiglia, che lui aveva accompagnato per mano verso Dio e verso la fede, quanto anche della sua volontà di essere sepolto ad Assisi, nel santuario della Spogliazione, proprio vicino ad uno dei suoi santi ispiratori, Francesco d’Assisi.
Carlo è stato canonizzato lo scorso 7 settembre 2025, in piazza San Pietro da Papa Leone XIV, anche se era stato Papa Francesco a dichiararne la sua santità già agli inizi dell’anno 2025. Un santo giovane, per i giovani.