Le nuove scoperte sollevano questioni di giustizia ed equità, e avviano un dibattito sulla libertà di espressione e sulla tolleranza religiosa.
L’FBI sotto e con Biden contro cattolici: nuovi documenti svelano che l’agenzia ha prodotto almeno 13 documenti aggiuntivi contenenti termini anticattolici. La Commissione Giustizia del Senato accusa l’FBI di perseguire i cattolici tradizionalisti dissententi dalle politiche LGBT e abortiste.
Il Richmond Memo e le sue implicazioni
L’argomento della sorveglianza e dell’intimidazione nei confronti dei cattolici tradizionalisti da parte dell’FBI durante l’amministrazione Biden ha recentemente guadagnato una notevole attenzione. Grazie agli sforzi della Commissione Giustizia del Senato, sono emerse nuove rivelazioni, tra cui almeno 13 documenti aggiuntivi e cinque allegati, che utilizzano una terminologia apertamente anticattolica. Queste scoperte confermano le preoccupazioni già sollevate riguardo a un clima di persecuzione nei confronti di chi dissente dalle politiche progressiste del governo.
Le indagini hanno avuto inizio con il famoso “Richmond Memo”, un documento inizialmente considerato un caso isolato, ma che ha rivelato una rete più ampia di attività di sorveglianza nei confronti di gruppi religiosi. Questo memo, distribuito dall’ufficio dell’FBI di Richmond, ha suscitato scalpore nel 2023, portando a interrogazioni congressuali per chiarire il ruolo e le motivazioni dietro tali pratiche. Durante queste audizioni, il direttore dell’FBI, Christopher Wray, e il procuratore generale Merrick Garland sono stati chiamati a rispondere, ma le loro testimonianze sono state accolte con scetticismo da molti membri del Congresso.
Il senatore Chuck Grassley, presidente della Commissione Giustizia, ha recentemente rivelato che le operazioni di sorveglianza anticattolica erano più diffuse di quanto si pensasse e alimentate da fonti di parte, come il Southern Poverty Law Center (SPLC). Questa organizzazione, nota per la sua posizione radicale, ha fornito all’FBI informazioni che hanno contribuito a una narrazione infondata che collega il cattolicesimo tradizionale all’estremismo violento. Grassley ha denunciato l’eccessivo affidamento dell’agenzia su tali fonti, definendolo “problematico” e sollevando interrogativi sulla legittimità delle indagini condotte.

La reazione dell’opinione pubblica
Le rivelazioni hanno sollevato allarmi tra i gruppi religiosi e i difensori dei diritti civili, preoccupati per la libertà di religione e di espressione negli Stati Uniti. Grassley ha continuato a sollecitare trasparenza da parte dell’FBI, richiedendo ulteriori documenti riguardanti le origini del “Richmond Memo” e le risposte dell’agenzia. La sua determinazione nel portare a galla la verità è diventata un punto di riferimento per coloro che si oppongono a tale trattamento discriminatorio, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche.
La situazione è ulteriormente complicata dalle reazioni dell’FBI a eventi e manifestazioni di protesta. Mentre l’agenzia è stata accusata di perseguitare i cattolici, è stata anche criticata per la sua apparente riluttanza nel prendere provvedimenti contro coloro che hanno manifestato a favore di movimenti controversi. Questa percezione di doppio standard ha alimentato il sospetto che le azioni dell’FBI siano selettive e politicamente motivate.
La comunità cattolica, insieme ad altri gruppi religiosi, osserva con attenzione l’evolversi di questa vicenda, sperando in una maggiore protezione delle loro libertà e diritti.