Come si diventa santi? Ecco tutto quello che c’è da sapere

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Come si diventa santi? - www.medjugorje.it
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Quando leggiamo il termine “canonizzazione”, subito ci salta alla memoria quel processo che accompagna un beato a diventare Santo. Ma sappiamo bene che cosa significa?

Il grado più alto, potrebbe essere definito, della gloria dei cieli. La fede, la forza d’animo, la devozione, i miracoli: sono queste alcune delle caratteristiche che accompagnano chi è stato proclamato Beato a diventare Santo.

Ci sono, però, alcune caratteristiche che bisogna conoscere. Vediamo insieme di cosa si tratta.

La santità: un processo complesso

Diventare Santi è il punto finale di un processo che ha inizio con l’essere proclamato “servo di Dio”, poi “venerabile”, sino ai miracoli che accompagneranno la persona a diventare “beato” e poi “santo”. Un procedimento lungo che, per alcuni santi è durato anche secoli, mentre per altri soltanto pochi anni.

Ma cosa significa diventare santi? È la domanda che tutti ci siamo sempre posti, soprattutto per coloro che sono credenti. In concomitanza con la canonizzazione di domani, di due giovani ragazzi quali Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, cerchiamo di capire insieme cosa significhi “essere” o “diventare santi”, al giorno d’oggi.

Partiamo dal termine: canonizzazione. E’ la dichiarazione ufficiale della santità di una persona defunta. Con questa dichiarazione, si proclama che quella persona si trova in Paradiso e in più, rispetto alla semplice beatificazione, se ne permette la venerazione come santo nella Chiesa universale.

Sembrano parole difficili ma, in realtà, non è proprio così. La canonizzazione avviene al termine di un’apposita procedura, che dura in genere vari anni, chiamata proprio “processo di canonizzazione”. E’ richiesto che vengano riconosciuti dei miracoli attribuiti all’intercessione della persona oggetto del processo.

Che cos’è e in cosa consiste un “processo di canonizzazione”

Ma la decisione di proclamare quella persona santa è in ogni caso riservata al papa, che sancisce formalmente la conclusione positiva del processo canonico attraverso un atto pontificio. Il Sommo Pontefice e l’intero processo di canonizzazione non determinano se una persona sia santa, non ne “causano la santità”, bensì accertano che essa sia morta in tale stato e faccia quindi parte della Comunione dei santi.

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Il processo di canonizzazione: in cosa consiste – www.medjugorje.it

Cosa porta una persona a essere proclamata santa? Il riconoscimento di un secondo miracolo, avvenuto dopo quello che l’ha portato a diventare beato. Le tempistiche dei processi di canonizzazione, lo dicevamo all’inizio, possono essere diverse: nella storia della Chiesa si è andato dai 756 anni dopo la morte per la santificazione di San Pier Damiani, ai soli 352 giorni dopo la sua morte per Sant’Antonio di Padova.

Una volta proclamata la conclusione del processo di canonizzazione, e la dichiarazione di “santità”, anche le reliquie dei santi stessi diventano strumento per rafforzare ulteriormente la fede e la devozione verso quella persona. Esse sono e rappresentano la testimonianza della loro vita santa, un ponte tangibile fra il fedele e il santo stesso, con la piena presenza dello Spirito Santo nella sua vita.

Il corpo del santo, per la Chiesa, è considerato tempio vivo dello Spirito Santo e le spoglie acquistano un valore in più perché, è grazie allo Spirito santo che la morte è stata vinta e con essa anche il peccato. Le reliquie vengono dichiarate autentiche dalle autorità ecclesiastiche.

Domani, 7 settembre, la Chiesa e il Paradiso si arricchiranno di altri due santi, giovani che saranno di monito e spunto per tantissimi ragazzi: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Preghiamo perché intercedano sempre per ciascuno di noi.