Concerto natalizio non stop di 7 giorni: è record mondiale, ecco dove

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concerto natalizio non-stop di sette giorni(credit IG@singingemmanuel)-medjugorje.it
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Un concerto di Natale che è durato ben sette giorni, senza fermarsi. Si è stabilito, in questo modo, un vero e proprio record internazionale. 

La musica è certamente uno dei mezzi di comunicazione con cui l’uomo esprime il suo sentire, e a Natale tutto questo è ancor più meraviglioso, poiché ogni nota, ogni parola, sono dedicate a Gesù. E tutto si amplifica, in modo davvero significativo.

Qualche settimana fa, dal 16 al 23 dicembre 2025, il Libano ha organizzato un grande concerto non-stop di 7 giorni, un vero e proprio record mondiale. Si tratta di un recital di 170 ore di canti natalizi. Si tratta di una sfida davvero incredibile, simbolo di speranza, in un Paese attanagliato da una grave crisi economico sociale, reduce da terribili conflitti passati.

Il recital ha avuto luogo nel Sacred Hearts College Theatre, a 50 km a nord est di Beirut. L’obiettivo era quello di far entrare il Libano nel Guinness dei primati, portando un messaggio di speranza e felicità.

Come è nato il progetto

Tutto è partito da un’idea dell’insegnante di canto Sandra Akiki, anche direttrice di coro. Il progetto, poi realizzato, consisteva in una maratona musicale creata 3 anni fa, con lo scopo, come detto, di raggiungere un record mondiale.

concerto natalizio non-stop di sette giorni
concerto natalizio non-stop di sette giorni-medjugorje.it

E dunque per una settimana intera, quasi 135 cori e 200 musicisti hanno fatto la staffetta, alternandosi, senza mai oltrepassare 20 secondi di pausa tra un inno e l’altro. Ognuno durava cieca due minuti. Ma dietro a un evento del genere ci sono stati numerosi lavoratori, con audio, luci, e una grande resistenza fisica.

Un’impresa straordinaria, davvero da Guinness dei Primati. Un impegno incredibile e tutto è andato per il meglio. Akiki ha coinvolto, nel progetto, amici, studenti e il patrocinio della Chiesa Maronita, che si è rivelata essenziale per organizzare l’evento e soprattutto, per il suo successo.

Le regole del Guinness erano molto rigide, tant’è che ogni inno doveva durare un minimo di due minuti ed era fondamentale che vi fossero almeno 12 spettatori in sala per tutto la durata della manifestazione. Anche qui, le diocesi hanno fatto in modo che mai ci fosse il vuoto in sala.

Il pubblico è sempre stato presente. Akiki ci ha tenuto a rammentare quanto detto da Papa Leone XIV, per il quale il Libano non è solo un Paese in cui vigono forti divisioni, ma un Paese in cui c’è gioia. Si è dunque trattato di un messaggio al mondo, che parla del Libano come un luogo in cui vi sono anche musica, arte, speranza e si è uniti. Non solo guerre, dunque. Al di là dell’attesa conferma del Guinness, l’evento è stato un grande successo.