Cosa sono i miracoli? - medjugorje.it
Quando si parla di miracoli si sa effettivamente di cosa si tratta? La Chiesa è molto chiara in merito e pone anche una classificazione che è interessante conoscere.
Il Signore compie miracoli e ogni giorno nel mondo ne accadono nonostante siano eventi che si caratterizzano per essere fuori dal comune. Quando si pensa ad un miracolo generalmente vengono in mente le guarigioni inspiegabili per la scienza, ma nell’ambito dei miracoli si intendono anche vari fenomeni soprannaturali come apparizioni e prodigi che vanno oltre le leggi della fisica.
Gesù nella sua venuta sulla terra ha compiuto miracoli, come ci narrano i Vangeli. I Vangeli canonici li riportano come fatti storici, oggettivi, pertanto realmente accaduti, e tali devono essere i miracoli che avvengono anche oggi per essere riconosciuti come tali.
La Chiesa perciò è rigorosa nel riconoscere che è avvenuto un miracolo e prima di affermarlo opera in modo accurato e meticoloso, in modo da accertarne la veridicità nel modo il più possibile certo. Inoltre, opera una classificazione dei miracoli e li illustra secondo varie sfaccettature.
Innanzitutto, definire cosa sia un miracolo vuol dire confrontarsi con una lunga tradizione teologica e apologetica cristiana, che risale almeno ai Vangeli, e arriva fino a noi attraverso i Padri e i Dottori della Chiesa (sant’Agostino, in particolare, poi san Tommaso d’Aquino). Nell’Antico Testamento insieme alle profezie i miracoli stanno ad indicare la dimostrazione dell’esistenza di Dio e del suo progetto.
È importante ricordare che solo Dio compie miracoli. Come vediamo dal Vangelo, solo Gesù la l’esclusiv adi compiere miracoli e solo lui investe gli apostoli del potere di farlo in suo nome. Anche quando il miracolo arriva dopo la preghiera di intercessione fatta ad un Santo o alla Beata Vergine Maria, è sempre e solo Dio a compiere il miracolo secondo la sua volontà.
Nella Sacre Scritture i miracoli erano classificati in termini greci così:
I miracoli di cui leggiamo nei Vangeli si classificano in
La Chiesa ha sempre considerato il miracolo come divina conferma, cioè come prova della santità e cioè dell’autenticità del martirio o dell’esercizio eroico delle virtù cristiane. Generalmente nell’accertamento di un miracolo vengono presi in considerazione solo i casi che possono essere dimostrati sia nell’ambito scientifico che teologico, in base alle deposizioni e alla documentazione raccolta durante un regolare processo. Proprio per questo nella stragrande maggioranza si tratta di guarigioni fisiche.
La teologia stabilisce la distinzione dei miracoli in tre gradi:
1° grado (quoad substantiam) quando un evento non può essere compiuto dalla natura. La transustanziazione, in tal senso, rientrerebbe in questa tipologia di miracoli.
2° grado (quoad subiectum): si tratta di fatti che superano le forze della natura non per la cosa prodotta, ma per il soggetto in cui viene prodotta. Ad esempio quando accade la cosiddetta restitutio ad integrum di un organo del corpo malato che però torna a funzionare.
3° grado (quoad modum) : si riferisce a fatti che superano le forze della natura per il modo in cui si verifica.
Il miracolo rivela l’unità di Dio con l’uomo. Molto spesso questo passa attraverso i gesti umani come la preghiera, il pellegrinaggio, il contatto fisico con l’acqua di un luogo in cui c’è stata una apparizione, una reliquia di un Santo, una statua, un’immagine sacra. Ma soprattutto, passa attraverso la piena e totale partecipazione dell’uomo al progetto divino.
A parte si considerano i miracoli eucaristici, che, nella classificazione dei miracolo rientrano in una apposita che coinvolge l’Eucarestia.
Sintetizzando si possono distinguere i miracoli in questo modo: