Una storia a lieto fine che ci fa credere e sperare sempre. Dove c’è la volontà di Dio, anche quell’azione che sembra impossibile da compiere e portare avanti, alla fine riesce.
Quello che stiamo per raccontarvi, infatti, potrebbe dire che ha un pizzico di incredibile. Nessuno mai avrebbe immaginato che lui, un sacerdote, da solo, potesse riuscire in questa impresa. Eppure, con la sua forza di volontà e l’aiuto di Dio, ci è riuscito e come.
Sembrava essere un progetto perduto già in partenza ma, alla fine, invece, si è rivelato una scommessa vinta. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Una chiesa costruita dove non c’era
Quando pensiamo ad un’impresa impossibile, l’unica cosa che ci resta da fare per poterla portare a termine è quella di rimboccarci le maniche e di chiedere a Dio il suo aiuto ed il suo sostegno. Ed è esattamente quello che ha fatto questo sacerdote: nessuno ci credeva, eppure con le sue mani è riuscito a costruire una chiesa.
Ma partiamo dall’inizio. Lui si chiama Padre Javier Cajusol Villegas, ed opera come sacerdote in Perù, nella diocesi di Chiclayo, proprio quella dove Papa Leone era diventato vescovo. È una delle zone più povere e disagiate della diocesi e anche soltanto costruire una casa per una famiglia, diventa ogni giorno un’impresa.
Figuriamoci una chiesa. Eppure Padre Javier non si è arreso ed ha deciso di portare avanti il suo progetto, con le sue forze e con l’aiuto del Signore: “In seminario c’è un programma in cui studiamo la storia della Chiesa […] quando gli spagnoli arrivarono nelle Americhe, portarono con sé sacerdoti che erano anche architetti e ingegneri e che furono loro stessi a costruire le chiese” – ha cominciato a raccontare, in un’intervista ad AciPrensa.
In Perù, un sacerdote si rimbocca le maniche e ci pensa da solo
Da lì il suo progetto: “Perché non posso farlo pure io?” – si è più volte domandato. Da lì, il mettere in pratica tutto quello che aveva imparato e studiato: “Mi sono sentito motivato quando mi hanno mandato in una parrocchia senza canonica. Ho avviato il progetto “Adveniat”, con l’approvazione del vescovo, e mi hanno mandato i soldi. Un operatore mi ha aiutato e mi ha insegnato” – ha spiegato il sacerdote.

Certo, all’inizio tutto gli è sembrato anche solo difficile da pensare e da portare avanti, ma poi, piano piano, le cose sono arrivate da se: “Ho iniziato ad appassionarmi all’edilizia. Mi organizzavo, servivo le persone e, quando avevo giorni liberi, mi dedicavo a questo. Dato che mio fratello è architetto, gli facevo qualche domanda” – ha raccontato.
I miglioramenti si sono visti a poco a poco e, allo stesso tempo, è riuscito a portare avanti quanto il suo “lavoro” di costruttore e muratore, quanto anche quello di pastore di anime. Ciò che per Padre Javier è stato essenziale l’ha dichiarato lui stesso: “Non trascurare la cura dei fedeli, l’amministrazione dei sacramenti, la cura pastorale visitando le case e parlando con la gente”.
La struttura della chiesa non è ancora completata in ogni sua parte, ma il sacerdote ha già iniziato a celebrarvi la Santa Messa. Una vera e propria opera voluta da Dio.