Era il 5 gennaio del 2022 quando alcune parti del cimitero di Poggioreale, quartiere della città di Napoli, venivano giù come fossero castelli di sabbia, portando con se i corpi di coloro che erano lì sepolti.
Oggi, a quasi 4 anni di distanza, è stata la Curia di Napoli che ha deciso di trovare una soluzione alle tante famiglie di queste persone che hanno perso i loro cari o, comunque, non hanno un posto dove ora far giacere i loro resti mortali.
La Curia Arcivescovile ha messo a disposizione delle famiglie quanto dei loculi quanto una somma di denaro per la sepoltura. Cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando.
Una sepoltura a chi non ce l’ha più
Il crollo, forse dovuto ai lavori della metropolitana o chissà per quale altra ignota causa: sta di fatto che, quel 5 gennaio del 2022, alcune cappelle del cimitero di Poggioreale (cimitero della città di Napoli) sono venute giù come fuscelli, lasciando sul terrendo uno scenario degno di un film horror. Bare aperte, ossa sparse al suolo: nessuno più riusciva a distinguere i propri cari da coloro che invece, e purtroppo, ancora oggi, sono dei “defunti ignoti”.
Il macabro spettacolo è durato per 3 anni, fino a quando le bare di coloro che sono stati identificati sono state deposte all’interno di alcuni container in attesa della messa in sicurezza o della costruzione di nuove cappelle dove, definitivamente riposare in pace. Ma ci sono ancora resti mortali che non hanno un nome e rischiano di finire nel dimenticatoio.
È stato così che la Curia Arcivescovile di Napoli, nella persona di don Mimmo Battaglia, ha deciso di fare qualcosa per porre fine a questo scempio. La Curia ha messo a disposizione 250 loculi e ben 250mila euro per dare una degna sepoltura a tutti coloro che, di sepoltura, ormai non avevano più nulla. Un gesto nobile e fiero, connotato da quella pietà cristiana che tutte le altre istituzioni hanno probabilmente dimenticato.
La decisione del Cardinale
È stato proprio per volere del Cardinale di Napoli che queste famiglie avranno ora 250 loculi dove poter sistemare i propri cari in attesa della costruzione del nuovo sacrario.

Mentre, dall’altro lato, come scrive anche il comunicato della Curia stessa, “per gli ignoti si provvederà a collocarli temporaneamente in una specifica partizione dell’ossario comunale dove saranno sistemati con indicazione delle bare ove sono attualmente posti”.
L’assegnazione dei loculi, fa sapere ancora la Curia, avverrà tramite sorteggio. Allo stesso tempo, l’ufficio delle Arciconfraternite ha messo a disposizione anche 250mila euro per contribuire parzialmente alla copertura dei costi del progetto di recupero dei resti mortali che sono stati coinvolti nel crollo, quanto anche per farsi carico delle epigrafi sulle lapidi dei loculi che verranno assegnati.
Una decisione saggia che porta avanti a sé il concetto di degna sepoltura per coloro che sono stati coinvolti nel crollo.