Nella pittoresca Mozirje, un comune sloveno che conta circa quattromila abitanti, si svolge una storia di trasformazione e dedizione: quella di padre Toni.
Padre Toni, un uomo che ha dedicato la sua vita al benessere fisico e spirituale delle persone, ha compiuto un viaggio straordinario che lo ha portato dall’essere un fisioterapista a diventare un parroco e missionario di speranza. La sua esperienza professionale nel campo della fisioterapia non solo ha preparato il terreno per la sua vocazione religiosa, ma ha anche arricchito il suo ministero pastorale, permettendogli di comprendere a fondo le necessità umane sia fisiche che spirituali.
Dopo aver conseguito la laurea in fisioterapia, Padre Toni ha iniziato a lavorare nel settore della salute, dove ha affinato le sue competenze nel prendersi cura delle persone e nel comprendere le loro sofferenze. Tuttavia, nonostante il successo professionale, sentiva un richiamo interiore che lo spingeva a cercare un significato più profondo nella vita. “Ho sempre sentito che la mia missione non si fermava al corpo, ma si estendeva all’anima”, confida Toni. Questo desiderio lo ha portato a intraprendere un cammino di formazione religiosa, culminando nella sua ordinazione come sacerdote francescano.
La nuova vita di padre Toni
Il suo primo incarico come cappellano a Sostro ha segnato l’inizio della sua nuova vita. In seguito, ha ricoperto ruoli significativi, come quello di amministratore parrocchiale nell’ospedale di Lubiana e parroco a Turnišče per otto anni. In questi contesti, Padre Toni ha potuto unire le sue competenze di fisioterapista con il ministero pastorale, creando un ambiente di cura e sostegno per coloro che si trovavano in situazioni di vulnerabilità. La sua sensibilità verso il dolore e la sofferenza altrui ha contribuito a renderlo una figura amata e rispettata nella comunità.
Uno dei momenti più significativi della sua carriera è arrivato quando è diventato rettore del santuario della Madonna “Protettrice con il manto” a Ptujska Gora. Questa storica chiesa, che accoglie pellegrini da oltre seicento anni, è un luogo di rifugio spirituale per molti. “La bellezza del santuario e la sua posizione privilegiata in collina attirano non solo i devoti, ma anche coloro che cercano conforto e guarigione”, spiega Toni. Qui, ha la possibilità di incontrare molte persone che, gravate dal peso delle malattie o dai peccati, cercano un momento di pace e riconciliazione.
La missione di speranza
Con l’inizio dell’Anno Santo, Padre Toni è stato nominato Missionario della Speranza dall’arcivescovo di Maribor, monsignor Alojzij Cvikl. “Essere un missionario della speranza significa essere un faro di luce per gli altri”, afferma con entusiasmo. La sua missione è quella di portare un messaggio di speranza e liberazione, aiutando le persone a riscoprire la loro fede e ad affrontare le difficoltà della vita con un rinnovato senso di ottimismo. “Quando lavoravo come fisioterapista, la gente diceva sempre che la mia presenza portava più luce. Questa luce interiore è ciò che desidero condividere con gli altri”, aggiunge.
Il suo approccio pastorale si basa sull’ascolto attento e sull’accompagnamento empatico delle persone nel loro cammino di guarigione. “La confessione è un sacramento potente che offre la possibilità di liberarsi dal peso del peccato e di riscoprire la gioia della salvezza”, sottolinea. Padre Toni ha osservato come molti dei pellegrini che visitano il santuario siano alla ricerca di un momento di connessione con Dio, spesso in cerca di guarigione fisica o spirituale. La sua esperienza come fisioterapista gli ha permesso di comprendere meglio le loro sofferenze, rendendolo un pastore più efficace e sensibile.
Un messaggio di speranza
In un mondo in cui molte persone si sentono perse e disorientate, il messaggio di Padre Toni risuona con particolare forza. “È fondamentale pregare per discernere la propria vocazione nella vita. La mia è stata una chiamata tardiva, ma ogni passo che ho fatto mi ha portato verso questo momento”, riflette. La sua storia è un esempio di come anche i percorsi meno convenzionali possano portare a una realizzazione profonda e significativa.
Infine, Padre Toni invita tutti a non disperare e a continuare a cercare la luce, anche nei momenti di oscurità. “Il vero medico è Gesù, e noi siamo chiamati a indirizzare le persone verso di lui”, afferma con fervore. La sua vita e la sua missione testimoniano che la speranza è sempre possibile, anche nei momenti più difficili, e che ogni persona ha il potenziale per diventare un portatore di luce e di amore nel mondo.