Testimonianze

Da poliziotto degli arcivescovi a diacono: la scelta di fede di un uomo

Per decenni come poliziotto si è preso cura della sicurezza di vari arcivescovi: adesso è diventato diacono. Come è nata questa scelta?

Mauro Ravazzani è un poliziotto che per diversi anni si è occupato di assicurare la sicurezza agli arcivescovi di Milano che si sono succeduti nel tempo. È in servizio fin dai tempi del card. Carlo Maria Martini, quando nel 1991 ha iniziato a lavorare nelle forze di polizia. Poi ha proseguito sotto il governo episcopale del card. Tettamanzi e poi di quello del card. Scola fino ad arrivare ai nostri giorni con l’arcivescovo Delpini.

Si è impegnato assiduamente con grande spirito di dedizione al lavoro nel suo ruolo nel servizio scorte della Polizia di Stato. Uomo di fede, Ravazzani ha contemporaneamente portato avanti il suo cammino di fede che adesso è giunto ad un passo importante: ha scelto, infatti, di diventare diacono.

Da poliziotto a diacono: la storia e la scelta di Mauro Ravazzani

Svolgendo il suo servizio a stretto contatto con gli arcivescovi milanesi, Ravazzani ha avuto modo di conoscere l’ambiente di Curia, e in esso anche vari diaconi. Si è sempre interessato a questo specifico ministero, provando una forte attrazione.

Così è nata in lui la vocazione a rivestire questo ruolo. Nel prendere la decisione hanno contribuito anche le sollecitazioni da parte dell’arcivescovo e dopo tante e profonde riflessioni è giunto alla decisione di voler diventare diacono. Nel 2019 ha quindi intrapreso il percorso, che è della durata di 6 anni, per ricevere questo ministero. Ha perciò  iniziato a frequentare l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e a partecipare agli incontri formativi mensili nel Seminario di Venegono, fino ad arrivare all’ordinazione diaconale permanente.

Come si diventa diacono – medjugorje.it

Ci si può domandare come nasca questa determinata vocazione, quella di un ministero di cui non si parla spesso e che è pressoché sconosciuto a molti. Un diacono, infatti, è una figura ecclesiastica che si dedica al servizio di Dio e del prossimo svolgendo principalmente la sua attività in tre ambiti: la liturgia, la parola e la carità.

Il diaconato: tutto quello che spesso non si sa

Il diacono svolge varie funzioni: può assistere il sacerdote durante la celebrazione della Santa Messa, può battezzare ed anche celebrare matrimoni e funerali, in caso di impossibilità del sacerdote. Inoltre portare la Comunione ai malati e predicare la Parola di Dio. 

Al diacono è consentito guidare momenti di preghiera e adorazione eucaristica, di tenere lezioni di catechismo e di predicare il Vangelo. Per quanto riguarda le attività caritatevoli, può organizzare e gestire  attività di solidarietà e assistenza sociale, come il sostegno ai poveri, malati, anziani e bisognosi. Può dedicarsi all’accompagnamento e al sostegno di gruppi specifici, come scout, gruppi giovanili e anziani e offrire assistenza spirituale in ospedali o carceri.

In pratica il diacono è il ministro di culto che ha ricevuto il primo grado del sacramento dell’ordine. Pur potendo svolgere diverse funzioni che attengono al sacerdote con lui ci sono delle differenze sostanziali. Al contrario del presbitero non può, infatti, celebrare l’Eucaristia, né esercitare il ministero della Confessione e quindi assolvere i peccati.

L’età minima per poter diventare diaconi è di 25 anni per i celibi e di 35 anni per gli uomini sposati, i quali, in questo caso, devono aver contratto matrimonio da almeno 5 anni e devono avere il consenso della propria moglie. È richiesto, inoltre, che i diaconi abbiano un titolo di studio di scuola media superiore, e che svolgano un percorso di formazione che prevede la preparazione teologica, spirituale e pastorale e il discernimento della vocazione.

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Romana Cordova