Testimonianze

Dal basket al monastero: giovane campionessa lascia tutto e abbraccia la vocazione

Cestista di successo, Oriana Milazzo è una campionessa di basket che ha risposto alla chiamata del Signore alla vita claustrale con una trasformazione radicale di vita. 

Desta l’attenzione e colpisce, una scelta così radicale come quella della consacrazione religiosa. Se poi a farla è una giovane donna che aveva una carriera di successo già ben avviata fa riflettere ancora di più. È il caso di Oriana Milazzo, ex cestista di Serie A1 e atleta della Nazionale italiana. Ha lasciato la vita nel mondo per abbracciare pienamente quella contemplativa.

Dal basket al monastero, la storia di Oriana – medjugorje.it

Siciliana, di Canicattì, dove è nata nel 1991, ha sviluppato fin da giovanissima la passione per il basket. Cresce insieme alla bravura in questo sport che la porta a conquistare ottimi traguardi. Ma poi, ad un certo punto, qualcosa cambia: la chiamata del Signore arriva e la vita si trasforma.

Quando Dio mette nel cuore una vocazione, dopo il necessario discernimento per comprendere se rientra davvero nella sua volontà, c’è poi la scelta nella piena libertà umana. È quello che ha fatto Oriana, che ha lasciato sport e carriera ed è entrata nel monastero delle Povere Suore di Santa Chiara.

Da star del basket a monaca di clausura per seguire la vera vocazione

Era arrivata a meritarsi un posto nella Nazionale italiana di basket. La sua, quindi, era una passione travolgente, su cui ha certamente investito forze, energie e speranze. Ma i successi di una brillante carriera agonistica evidentemente non rispondevano alle domande più profonde del cuore, non corrispondevano ad una vocazione ancor più forte e totalizzante.

L’anno scorso, quando Oriana aveva 33 anni, gli anni di Cristo, la scelta è stata fatta in modo chiaro e deciso. Da tanto tempo dentro di lei era maturata poco alla volta la consapevolezza che la sua strada doveva e poteva essere diversa. Soprattutto, andare in una direzione specifica: consacrarsi a Dio e vivere nella sua contemplazione e al servizio degli altri.

Aveva incontrato le Povere Suore di Santa Chiara ad Alcamo e venire a contatto con questa realtà ha significato molto per lei. Il Signore le ha messo nel cuore il desiderio di seguirlo in questo modo specifico, con una donazione totale di sé che molti, oggi, fanno fatica a comprendere.

La vocazione religiosa di Oriana Milazzo – medjugorje.it

La vita prosegue per un po’ tra gli impegni sportivi. Da Alcamo va a giocare nell’Acer Priolo come playmaker  e raggiunge la Sere A1. La sua attività continua nella Nazionale Under 20. Poi, prova i test per entrare alla facoltà di Medicina e si trasferisce nel Lazio, continuando a giocare a Pomezia.

Ma la vita della congregazione di religiose dedite alla preghiera e all’adorazione eucaristica è sempre di più nel suo cuore. Poi, alla GmG (Giornata Mondiale della Gioventù) del 2011 arriva la decisione dirompente. Compie perciò un percordo di discernimento e formazione spirituale presso le Povere Suore e scopre in pienezza quale davvero è la sua vocazione.

Dall’allenamento sportivo a quello spirituale

Dopo gli anni del noviziato, è arrivata poi la professione solenne, che ha avuto luogo nella chiesa di Santa Maria di Gesù ad Alcamo, in provincia di Trapani. Oriana adesso è suor Chiara Luce di Maria dimora della Santissima Trinità. Questo nome unisce quello della Beata Chiara Luce Badano a quello della fondatrice della congregazione.

Perchè oggi la scelta di questa giovane donna colpisce molto? Come lei stessa ha dichiarato in alcune interviste, avvertiva un senso di insoddisfazione dentro di sé, sentiva che le mancava qualcosa, pur avendo una vita piena ed appagante.

Si può dire che è passata da una quotidianità  in cui l’allenamento sportivo era prassi quotidiana ad una in cui pratica adesso un’altra sorta di allenamento, tutto spirituale. Dai tanti rumori del mondo al silenzio del monastero di clausura, da una vita apparentemente piena perché colma di impegni e attività ad una più ripetitiva, certo, e ferma in uno stesso luogo.

La vita contemplativa può sembrare misteriosa e spesso incomprensibile per molti. Ma con gli occhi della fede le cose appaiono diverse e si afferra l’estrema importanza della preghiera per il mondo intero e di chi si dedica totalmente a questo. Anche i voti di povertà, castità e obbedienza fatti da Oriana non si possono comprendere se non nell’ottica di una spoliazione radicale che consente di acquisire al tempo stesso una piena libertà. Di certo, la scelta di questa giovane suora interroga e non lascia indifferenti, e anche questo è già un elemento importante che apre ad una riflessione.

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Romana Cordova