‘Dilexi Te’, Papa Leone XIV ha lanciato quattro appelli ai cristiani: quali sono

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'Dilexi Te', Papa Leone XIV ha lanciato quattro appelli ai cristiani: quali sono - Medjugorje.it (Instagram Pontifex)
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Sono quattro gli importanti appelli della Chiesa che Papa Leone XIV ha voluto ricordare con l’esortazione apostolica Dilexi Te.

La prima esortazione apostolica di Papa Leone XIV, intitolata ‘Dilexi Te’ (‘Ti ho amato’) e presentata ufficialmente lo scorso 9 ottobre, è un’eredità di Papa Francesco che il nuovo Pontefice ha voluto fare sua. Il testo, caratterizzato da 121 paragrafi, è incentrato sulla centralità dell’amore per i poveri nella Chiesa.

Il Papa invita i cristiani a vivere la carità nella loro vita quotidiana, a rifiutare le ideologie che portano a una mancanza di azione e a denunciare le “strutture di ingiustizia“. Seguendo le orme del suo predecessore, che ha avviato la stesura di questa esortazione, Leone XIV ribadisce il suo messaggio a favore dei migranti, delle donne maltrattate e abusate, dei carcerati e dell’educazione.

L’esortazione apostolica intende inoltre rilanciare i quattro grandi appelli della Chiesa per l’impegno totale dei cristiani nella loro vita quotidiana. Il primo esempio è l’importanza dell’elemosina: dimenticare i poveri, sottolinea Papa Leone, significherebbe “escludersi dalla corrente viva della Chiesa“.

Dilexi Te, Papa Leone XIV: “Non rimanete fermi di fronte alla povertà”

Il Pontefice mette quindi i cristiani di fronte alla loro responsabilità: l’amore per il prossimo è la “prova tangibile” dell’autenticità dell’amore per Dio. Per questo Leone XIV restituisce nobiltà all’elemosina, troppo spesso “disprezzata“: sebbene non possa essere “la soluzione alla povertà nel mondo” il Papa esorta comunque i cristiani a non rinunciarvi perché “sarà sempre meglio fare qualcosa che non fare nulla” ed è oltretutto un momento “di incontro e di identificazione con la condizione degli altri“.

Elemosina
Dilexi Te, Papa Leone XIV: “Non rimanete fermi di fronte alla povertà” – Medjugorje.it (Canva)

‘Dilexi Te’ punta poi il dito contro una serie di ideologie e orientamenti politici ed economici che influenzano i cristiani e li portano a non agire di fronte alla povertà. La dignità di ogni persona umana deve essere rispettata ora, non domani, si legge nell’esortazione apostolica, dove si contesta anche l’idea che la maggior parte dei poveri lo sia per mancanza di merito personale. Il Papa non ci gira intorno, definendo “crudeltà” affermare che la povertà sia una scelta deliberata o il risultato della pigrizia.

In ‘Dilexi Te’, inoltre, Leone XIV fa una valutazione molto critica di una società “malata“, chiusa in se stessa, dove ognuno si chiude nei propri “bisogni” e preferisce non essere turbato dalla sofferenza altrui. Il Papa denuncia quindi le “strutture di ingiustizia” e il “peccato sociale che pervadono i sistemi economici, sociali e culturali.

L’amore per i poveri indispensabile per amare davvero Dio

Esortando i fedeli cattolici a far “udire una voce che risvegli, che denunci“, il vescovo di Roma incoraggia a promuovere l’accesso all’istruzione per i gruppi sociali svantaggiati e ad aiutare le persone a trovare “un buon lavoro“, senza dimenticare uno sguardo anche all’ambiente, all’urbanizzazione e al miglioramento della qualità “degli spazi, delle case, delle città dove i poveri vivono e camminano“.

Infine Papa Prevost ricorda l’importanza della lettura dell’Antico e del Nuovo Testamento, dove la povertà tocca ogni aspetto della vita di Gesù. Nato in una mangiatoia, figlio di un falegname, sempre vicino agli emarginati e ai malati, Cristo insegna che “non si può amare Dio senza estendere il proprio amore ai poveri. Leone XIV conclude affermando che “i poveri non sono una categoria sociologica, ma la carne stessa di Cristo“.