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Discernere nella confusione: ascoltare Dio tra mille voci

Quante volte, nei momenti cruciali della nostra vita, ci siamo chiesti: “Questa decisione viene da Dio o dal mio desiderio?”

Non è facile rispondere, soprattutto quando il cuore è coinvolto, e quando le emozioni e le aspettative fanno troppo rumore per lasciarci ascoltare in silenzio. Eppure, Dio parla. Sempre. Il problema non è tanto la Sua voce, quanto la nostra capacità di ascoltarla.

Dio prende l’iniziativa, ma tu sei disposto ad ascoltare davvero?

Gesù ci ha lasciato un dono immenso: lo Spirito Santo, Colui che ci guida nella verità e ci annuncia ciò che deve venire (Giovanni 14,26; 16,13-15). Ma lo Spirito non grida. Sussurra. E quei sussurri spesso si perdono tra le voci dentro di noi.

Ci sono ambiti della vita in cui il discernimento si fa più difficile: l’amore, la famiglia, il lavoro, il denaro, la salute. In questi campi, il cuore è troppo coinvolto. Desideriamo così tanto che le cose vadano in un certo modo che rischiamo di sovrapporre la nostra voce a quella di Dio.

E allora, come fare?

Disponibilità radicale: anche a sentire quello che non vuoi

Il primo passo per ascoltare davvero Dio è prepararsi a qualsiasi risposta. Anche a un “no”. Molti si avvicinano alla preghiera con una risposta già nel cuore, cercando solo una conferma da Dio. Ma Dio non è un notaio delle nostre scelte. È un Padre, che ama, corregge e guida.

Se il tuo cuore non è disposto ad accettare un “questa persona non è per te”, o un “quel progetto non è il Mio tempo”, allora forse non stai ancora cercando la volontà di Dio, ma solo la tua con la Sua benedizione sopra.

Non discernere da solo: confronta, ascolta, apriti alla comunità

L’apostolo Paolo ci dice che vediamo come attraverso uno specchio opaco (1 Corinzi 13,12). Per questo il discernimento non è un atto solitario. Dio parla anche attraverso gli altri.

Cerca consiglio in chi ti conosce bene, in chi prega con te, in chi ha maturità spirituale. Spesso gli altri vedono chiaramente ciò che per te è offuscato dal desiderio o dalla paura. Un cuore aperto accoglie anche le parole difficili, purché dette con amore e verità.

Spirito Santo

Fede e ragione camminano insieme

Dio può ispirare, toccare, sorprendere. Ma anche la ragione è un Suo dono. Non usare la fede come scusa per non impegnarti o per evitare la responsabilità delle tue scelte.

Se sei davanti a una decisione importante, prega. Ma studia, cerca informazioni, chiedi consiglio, valuta i pro e i contro. Se stai pensando di cambiare città o paese, prega. Ma informati bene sul contesto, sulle possibilità di lavoro, sulla vita spirituale che potrai condurre lì. Stai valutando una vocazione o una missione? Prega, ma partecipa a ritiri, parla con chi ha fatto quella scelta, ascolta le testimonianze. Hai ricevuto un’opportunità importante, ma non sai se accettarla? Prega, ma non basarti solo sull’entusiasmo: chiedi consiglio, considera l’impatto sulla tua vita interiore e familiare.

Camminare con Dio non significa chiudere gli occhi, ma imparare a vedere in modo nuovo.

Silenzia le tue voci interiori per lasciare spazio alla Sua

Dio parla. Ma il nostro cuore è un crocevia di voci: la paura, il passato, le aspettative degli altri, le ferite, i sogni. Ascoltare Dio richiede silenzio interiore, e questo non è semplice. Ma ne vale la pena. Prova a porti questa domanda davanti a una decisione importante: “Se non avessi alcuna preferenza, se fossi libero da ogni paura o desiderio, cosa sento che Dio mi sta chiedendo?”

Fidati del Dio che parla

La Bibbia è piena di storie in cui Dio ha guidato, parlato, sorpreso. E continua a farlo ancora oggi. A volte ci guida con chiarezza, altre con pazienza, lasciandoci camminare per fede e non per visione. Ma una cosa è certa: Dio non tace mai a chi ha davvero il cuore disposto ad ascoltare.

“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice…” (Apocalisse 2,7)

Published by
Gianluca Di Marcantonio