Come partecipare in modo concreto alla Misericordia di Dio? Ogni giorno ci sono delle prove da affrontare, ed ecco come farlo da cristiani
Essere cristiani non è solo andare a Messa la domenica o riempirsi di belle parole cui non farà seguito concretezza. Le vere “prove” della vita cristiana arrivano nel quotidiano, ed è nei momenti più complessi che è importante mettere in pratica gli insegnamenti del Signore.
A volte può capitare di subire dei commenti spiacevoli, da parte di persone poco educate. C’è chi risponde male, chi può arrivare persino a offendere. In questo contesto, la nostra reazione conta molto. Godendo del libero arbitrio, abbiamo due possibilità: una è quella di farci travolgere dalla rabbia, o dal portare rancore.
L’altra, da cristiani, è perdonare. D’altronde, se ci riflettiamo, proprio Gesù, nel Vangelo, ci chiede di usare il metro del perdono. E quando gli viene chiesto quante volte perdonare, Lui risponde:«70 volte 7».
Partecipare alla Divina Misericordia vuol dire saper andare oltre i comportamenti spiacevoli altrui. Se offesi, saper rispondere con pazienza, amore, carità cristiana. Questo perché Dio ci ha insegnato ad amare senza condizioni.
Ci sono situazioni, in cui una persona continua a comportarsi in modo scortese. In questi casi, è bene tutelare sé stessi e la propria pace, ma senza essere rancorosi. Il rancore, infatti, ci consuma e alla fine, si finisce per ferire anche se stessi. Perdonare non vuol dire farsi fare del male, ma andare oltre rabbia e rancore. E soprattutto, affidare tutto nelle mani di Dio.
Santa Faustina Kowalska (a cui Gesù rivelò il messaggio sulla Divina Misericordia) e l’esempio da tenere sempre a mente
Quando una persona non si comporta bene con noi, non sempre lo fa con intenzione. Può succedere che sia vittima di un periodo complesso della sua vita, sia stressata o abbia ferite molto profonde che l’attanagliano.

Da cristiani, proviamo ad andare oltre il giudizio, e cerchiamo di capire che solo Dio conosce davvero il cuore di ognuno di noi, e le vere intenzioni che dimorano in esso. Soprattutto nelle piccole cose, lasciar andare il rancore.
Quando Gesù apparve a Santa Faustina Kowalska, a cui svelò il messaggio della Divina Misericordia, le disse:«Nessuna anima tema di avvicinarsi a me, anche se i suoi peccati sono come lo scarlatto. La mia misericordia è così grande…».
In sostanza, Dio perdona tutti i peccati, ma anche noi dobbiamo imparare a farlo. Noi stessi veniamo perdonati spesse volte, ma quante volte siamo disposti a perdonare gli errori altrui? Nessuno è perfetto. Per vivere a pieno la Divina Misericordia, dunque, è bene sorvolare sui piccoli errori altrui, come parole scortesi, ecc.
Cercare di capire il momento dell’altro, provando ad andare oltre e pregare per chi ci fa soffrire. Mandare via il risentimento, poi, è il modo migliore per sentirsi liberi dentro. Restare schiavi del rancora, può far male solo a noi stessi. E infine, perdonare con sincerità, affidando tutto a Dio, che tutto vede e sa sempre cosa è meglio per noi.