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Dogma dell’infallibilità papale: cos’è effettivamente?

Che cos’è il dogma dell’infallibilità papale? Quando è stato proclamato e su cosa si fonda? Ecco uno sguardo sui vari elementi teologici che lo costituiscono.

Oggi è 20 ottobre e ricorre l’anniversario di un giorno molto significativo: il 20 ottobre 1870 era in corso il Concilio Vaticano I e papa Pio IX, con la bolla Postquam Dei munere, lo sospese. Questo evento avvenne circa un mese dopo la breccia di Porta Pia, che segnò la fine dello Stato Pontificio e l’annessione di Roma al Regno d’Italia.

La sospensione avvenne a causa dell’occupazione di Roma e della guerra franco-prussiana, che misero in dubbio la libertà del Concilio. Tale Concilio produsse documenti importanti, come la costituzione Dei Filius, che stabilì il rapporto tra fede e ragione e la Pastor Aeternus che definì il dogma dell’infallibilità papale. Ma, cosa vuol dire esattamente e in cosa effettivamente consiste questa infallibilità che viene riconosciuta al Romano Pontefice?

Infallibilità papale: il dogma che decreta l’autorità del papa quando parla ex cathedra

Il dogma dell’infallibilità papale consiste precisamente nel principio secondo il quale il pontefice quando si pronuncia ex cathedra non sbaglia. Per pronunciamenti ex cathedra si intendono quelli in forma solenne ed esplicita che si riferiscono a questioni di carattere dottrinale o morale. In questi casi il dogma stabilisce che il papa parla ispirato direttamente da Dio.

Tutto questo venne stabilito e proclamato nella costituzione Pastor Aeternus che riporta testualmente: “Il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa“.

Infallibilità papale sotto la guida dello Spirito Santo – medjugorje.it

Il Concilio Vaticano I era stato convocato da papa Pio IX il 18 luglio 1870. Il contesto politico era a quel tempo molto critico, la Chiesa doveva affrontare le ideologie liberali che si stavano affermando in Europa. Già precedentemente, nel 1864, Pio IX aveva pubblicato il Sillabo, ovvero un elenco di affermazioni in cui condannava esplicitamente il liberalismo e il socialismo.

Con la guida dello Spirito Santo

L’infallibilità papale è dunque segno di cui Cristo ha dotato la Chiesa perché sia sacramento universale di salvezza. Si tratta di un dogma di fede, che non si può comprendere e credere senza di essa. Il pontefice quando deve stabilire questioni che riguardano la dottrina cristiana o la morale è assistito dallo Spirito Santo, perciò agisce secondo veritò e giustizia.

Ma, come precisa il Catechismo della Chiesa Cattolica, lo Spirito Santo assiste il papa non solo quelle poche volte in cui si pronuncia ex cathedra sui dogmi di fede. Gli fornisce perciò un’ assistenza ordinaria: “L’assistenza divina è inoltre data in modo speciale, al Vescovo di Roma, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in maniera definitiva, propone, nell’esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi“, afferma il Catechismo.

Il fondamento screitturistico su cui si basa il concetto di infallibilità del successore di Pietro sta nei Vangeli di Matteo (16, 18-19) e in quello di Giovanni (21, 15) per cui Gesù stesso ha dato a Pietro il potere di “legare e sciogliere” e anche il compito di “pascere i suoi agnelli”. Ma anche in Luca (22, 31-32) in cui Gesù pregò affinché la fede di Pietro non venisse meno, e il motivo di questa indefettibilità nella fede sarebbe da ricercarsi proprio nel ruolo di Pietro come “confermatore dei suoi fratelli”.

Published by
Romana Cordova