Don Giulio Neroni si è spento: la sua era “comunicazione in musica”

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La scomparsa di Don Giulio Neroni - www.medjugorje.it
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Forse il suo nome, a molti, non dirà nulla ma nella Chiesa può essere considerato davvero uno che ha lasciato il segno. E, in silenzio, se ne è andato all’età di 90 anni.

Una vita posta a servizio degli altri e del prossimo con quelle che erano le sue idee, soprattutto in fatto di musica. Una vera e propria rivoluzione portata avanti dal sacerdote paolino Giulio Neroni. Ma chi era?

Conosciamolo insieme e cerchiamo di capire perché la sua figura è stata di rilievo per l’intera Chiesa e non solo.

Lutto nella famiglia paolina

È tornato alla casa del Padre proprio lo scorso 3 ottobre ma, di certo, il suo ricordo rimarrà indelebile nel cuore non solo dei tantissimi che lo hanno conosciuto ma anche di coloro che ne apprezzeranno le sue doti e tutto ciò che ha fatto nel corso della sua vita, anche dopo la sua morte. Stiamo parlando di don Giulio Neroni, sacerdote paolino e protagonista della musica sacra contemporanea.

90 anni sempre impegnati nel mondo della comunicazione cattolica, soprattutto per quel che è riguardato la musica religiosa, come altrettanti anni sono stati anche con le collaborazioni con diversi Papi. Una passione per il Vangelo ma anche per la musica e per il suono, facendo diventare la musica il suo strumento di evangelizzazione.

Sacerdote dotato di ironia e instancabile entusiasmo apostolico, è stato un animatore, un formatore, ma soprattutto l’artefice di progetti musicali di respiro internazionale, fra i quali l’ultimo è stato proprio “Wake Up!” con Papa Francesco. Si trattava di opere, anche a sfondo musicale, che avevano il compito di portare la voce del Pontefice a quante più persone possibili, anche negli angoli più remoti del mondo.

Don Giulio Neroni, il musicista di Dio

La parola di Dio, per essere attrattiva, soprattutto per i più giovani ma anche per coloro che proprio non la conoscono, deve parlare ed essere vicina a un linguaggio contemporaneo, e don Giulio ha fatto tutto questo. Per lui la musica era “lo spazio di incontro tra Dio e l’uomo”, una via per evangelizzare attraverso l’arte e la comunicazione: Cristo arrivava, così, a tutti, utilizzando i mezzi a noi più vicini quanto contemporanei.

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La sua, una vita in musica – www.medjugorje.it

Romano di origine, ha sempre lavorato a Milano e aveva anche collaborato con la sezione audiovisiva “San Paolo”. Gli ultimi anni della sua vita aveva deciso di trascorrerli ad Albano Laziale, nella Casa “Don Alberione”, che è la sede del noviziato paolino. Nonostante l’età che avanzava, era sempre visto come una presenza luminosa, alla quale chiedere aiuto e consiglio. Uno dei suoi ultimi progetti che, purtroppo, non è stato portato a termine, era quello di creare un’opera musicale ispirata al pontificato di Leone XIV.

Siamo certi che, ora, starà componendo tante altre opere musicali con tutti gli angeli del cielo.