Padre José Giner, 94 anni, celebra due Messe al giorno ed è un sacerdote con una grande vitalità e profonda spiritualità.
Catalano di origini, ma vissuto per 70 anni in Ecuador, Padre José Giner ha un carisma e una vitalità, che rappresentano una perla preziosa. Ha 94 anni e 70 di sacerdozio alle spalle. Dopo tutto questo tempo, Giner non si ritiene un “maestro” ma un “discepolo”, ossia qualcuno che ha ancora tanto da imparare.
Di sé stesso, in un colloquio a cuore aperto con ACI Prensa, dice:«A questa età, non mi sento affatto un maestro: sono ancora un discepolo. Non voglio essere un ‘prete da museo’; per questo mi sforzo di tenermi aggiornato; leggo molto e chiedo ai giovani di correggermi».
Un esempio sono il suo amore per la vita e per Gesù, il che non può non far riflettere. Padre Giner apre il mattino facendo una doccia fredda, si allena, si diverte a giocare a ping pong, si dedica alla lettura e lavora il legno, realizzando meravigliose opere d’arte a tema religioso.
Il suo amore per Nostro Signore è grande e Cristo è il centro della sua esistenza. Per dirla come dice lui, «Cristo è il vero sole». Padre Giner ha una grande vitalità, anche se, data la sua età, i dolori ci sono e si fanno sentire: quel che però gli dà forza di restare in piedi e non darsi per vinto, è Dio.
Storia e vocazione di Padre Giner
La storia vocazionale di Padre Giner inizia a 17 anni, quando scopre l’Opus Dei:«A 17 anni chiesi di essere ammesso all'[apostolato]. Più tardi, a Roma, ebbi la grazia di incontrare personalmente San Josemaría Escrivá e vissi con lui per tre anni. Fu un vero padre per me, e questo mi aiutò a fare quell’ultimo dono di me stesso alla mia vocazione sacerdotale».

San Josemaría Escrivá ebbe dunque un ruolo importante per il sacerdozio di Giner, che ricorda che il santo gli disse che diventare prete è «la più grande festa che un uomo possa vivere in questo mondo». In Ecuador, Padre Giner ha prestato servizio per molti anni, e nel mentre è divenuto teologo.
Il sacerdote si è dedicato ai giovani e alle scuole nel suddetto Paese sudamericano, e per 25 anni è stato anche vicario giudiziale. Per Giner, i sacerdoti sono il “tesoro di un Paese“, e senza la loro presenza, il mondo potrebbe finire in una catastrofe, dal punto di vista spirituale. Il sacerdote ha inoltre raccontato che non importa cosa stia facendo, se sta pranzando o cenando, è sempre disponibile per confessare i fedeli.
Il motivo? «Credo che un’anima valga molto più di qualsiasi cosa ci circonda. E questo mi dà una grande gioia».
In questi anni, ha sottolineato, «ci sono state così tante persone che si sono convertite, così tante persone che si sono avvicinate a Dio… Così tante anime che ho potuto accompagnare… E ci sono cose meravigliose che, credo, rimangono tra Dio e noi stessi».
E sulla Chiesa attuale ha spiegato: «Oggi siamo in un momento critico per la Chiesa, ma è anche un’opportunità che Dio ci offre per avvicinarci a Lui. Se c’è qualcosa che ha veramente bisogno di essere salvato nel mondo, è la Chiesa e la pace di Dio. Tutto il resto è passeggero, svanisce come fumo».