Santo Carlo Acutis e Santo Pier Giorgio Frassati (www.medjugorje.it)
La Chiesa cattolica ha ufficialmente istituito due giornate liturgiche dedicate a due figure particolarmente care ai giovani e alla spiritualità del nostro tempo: San Carlo Acutis e San Pier Giorgio Frassati.
Due vite brevi ma luminose, due testimoni che, in epoche diverse, hanno saputo mostrare con radicalità e semplicità la bellezza del Vangelo. La decisione arriva a pochi giorni dalla loro canonizzazione, celebrata da Papa Leone XIV in una gremita Piazza San Pietro il 7 settembre. Ora la Chiesa offre a tutti i fedeli la possibilità di ricordarli ogni anno, custodendo la loro eredità spirituale.
Il 12 ottobre sarà il giorno dedicato a San Carlo Acutis, il giovane milanese morto nel 2006 a soli quindici anni, vittima di una leucemia fulminante. La scelta non è casuale: coincide con la data della sua nascita al Cielo. Già dal 2020, anno della beatificazione ad Assisi, questa ricorrenza era stata introdotta nei calendari liturgici delle diocesi di Assisi e Milano, con la possibilità di estendersi a comunità che ne avessero fatto richiesta. Ora, con la canonizzazione, quella memoria diventa parte integrante della vita della Chiesa universale.
Il 4 luglio invece sarà il giorno dedicato a San Pier Giorgio Frassati, morto nel 1925 a soli ventiquattro anni. Beato dal 1990 per volontà di San Giovanni Paolo II, che lo definì “l’uomo delle Beatitudini”, Frassati è da tempo un riferimento spirituale per i giovani cattolici, specialmente in Italia e nei gruppi giovanili di tutto il mondo. La sua festa, fissata anch’essa nel giorno della morte, diventa ora un appuntamento liturgico stabile e condiviso.
Entrambi i santi sono ricordati nel giorno in cui hanno lasciato questa vita per entrare in quella eterna. Questo dettaglio non è marginale: la loro testimonianza non si ferma alle opere terrene, ma continua a vivere nella luce della fede. Carlo Acutis, profondamente innamorato dell’Eucaristia, ha saputo mostrare che anche il mondo digitale può diventare strumento di evangelizzazione. La sua vita, semplice ma intensa, parla soprattutto ai ragazzi e ai giovani, che lo vedono come un compagno di viaggio vicino e attuale.
Pier Giorgio Frassati, invece, seppe incarnare la gioia della fede nell’impegno sociale, nella vicinanza ai poveri e nell’alpinismo, che considerava un modo per avvicinarsi a Dio attraverso la bellezza del creato. La sua passione per la carità concreta continua a ispirare nuove generazioni di cristiani.
Due percorsi diversi, due epoche lontane, ma un’unica forza: la fede che diventa vita vissuta. Con l’istituzione delle loro feste liturgiche, la Chiesa offre a tutti i fedeli due fari di luce, capaci di orientare i passi di chi cerca Dio nella quotidianità.