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Famiglia e nascituri: la legge che scatena il putiferio

Una situazione che lascia davvero spiazzati in molti, tanto che alcuni l’hanno definita come un qualcosa che è servito a fare “contenti i Pro Vita”.

Una proposta di legge della regione Lazio per mettere in campo interventi a favore della famiglia quanto anche delle natalità e della crescita demografica: qualcosa di positivo anche se , a quanto pare, non sono in molti a capirlo.

A parlare di diritto del nascituro può sembrare qualcosa di assurdo, eppure è da mettersi in conto. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

Una legge non accettata da tutti

Quando si parla di “Pro Vita” si passa sempre per essere etichettati come un qualcuno di antiquato o, addirittura, di medioevale. Ma è un argomento all’ordine del giorno e che, purtroppo, non tutti riescono a comprendere e a capire al meglio. Il tutto parte dalla regione Lazio dove, nella persona dell’assessore regionale per le Pari opportunità Simona Baldassarre, ci sarebbe la proposta di legge dal titolo “Interventi a favore della famiglia, della natalità e della crescita demografica”.

Fin qui nulla di straordinario, se non fosse per il contenuto della legge stessa: c’è qualcuno che, come dicevamo all’inizio, ha definito questa legge come solo per i pro Vita, senza andare ad osservare, nel dettaglio, che si tratta di una legge che a partire da una sola regione, ma della quale anche tutte le altre ne avrebbero bisogno.

Si tratta di una proposta in 27 articoli che prevede un quadro di interventi a sostegno della famiglia e della natalità. In pratica benefici economici, sostegni per far conciliare lavoro e famiglia, sostegno ai genitori e al loro difficile compito, quanto anche dei progetti dedicati alle mamme in difficoltà e alle famiglie fragili.

Ecco in cosa consiste

Circa 2 milioni di euro sono stati stanziati dalla regione e, in essa, ci sono alcuni punti fondamentali come ad esempio la considerazione del nascituro come soggetto giuridico da tutelare e la rimozione degli ostacoli che porterebbero la donna alla scelta di abortire.

Ecco di cosa stiamo parlando – www.medjugorje.it

Notevoli passi avanti perché, come scritto nella norma, “si prevede la promozione di servizi atti a soddisfare le esigenze, anche di ordine psicologico, delle donne e a migliorare le condizioni socioeconomiche delle stesse, soprattutto laddove rappresentino la causa primaria della volontà di interruzione della gravidanza”.

Contrasti già si sono fatti sentire, come ad esempio dalla CGIL Lazio, che definisce la proposta un tentativo di “vanificare le conquiste di 50 anni di lotte transfemministe” che minaccerebbe chi non abortisce con “benefit ricattabili e strumentali”. Bisogna, però, attendere la messa in pratica effettiva di questa legge che, al momento, resta solo una proposta, e vedere se le critiche sono esatte o se sono basate solo su chiacchiere.

Published by
Rosalia Gigliano