Ferragosto: festa dell’Assunta o grigliata nazionale?
Processione per la festa dell'Assunta (www.medjugorje.it)
Ogni 15 agosto l’Italia si ferma: spiagge, tavolate e grigliate fumanti. Ma dietro il Ferragosto c’è una verità che rischiamo di dimenticare.
Don Danilo D’Alessandro ci invita a guardare oltre il folclore e la brace, per riscoprire la bellezza della festa dell’Assunta. Maria, accolta nella gloria di Dio, diventa segno e promessa del nostro stesso destino. Un giorno che profuma di eternità e che chiede di essere celebrato con il cuore rivolto al cielo. Perché il Ferragosto non nasce per saziare lo stomaco… ma per accendere l’anima. Riportiamo di seguito la sua riflessione su questa festività.
Tra fede e tradizione: riscoprire il cuore della festa dell’Assunta
Sono cresciuto all’ombra di una parrocchia viva, figlia del post-Concilio, guidata da un parroco capace e coraggioso, che scelse di vivere tra le case popolari e di costruire dal nulla una comunità. In quell’ambiente, la fede non si esprimeva tanto in processioni o manifestazioni folcloriche, quanto in un servizio concreto e quotidiano. Laici e prete camminavano insieme, con un oratorio sempre aperto, capace di accogliere tutti i ragazzi del quartiere.
Quando sono diventato prete e sono arrivato in Calabria, ho incontrato una realtà diversa: qui la dimensione laicale è spesso più gregaria rispetto alla figura del parroco, e le processioni non sono un semplice atto devozionale, ma un punto cardine dell’identità di un popolo. Ho scelto di non rifiutare questa tradizione, anzi di viverla, cercando però di purificarla da tutte quelle incrostazioni “pagane” che il tempo vi ha depositato sopra.
Il 15 agosto, in particolare, è un momento speciale: la Chiesa celebra l’Assunzione di Maria, il mistero di una donna che, al termine della sua vita, è stata accolta nella pienezza della comunione con Dio. È una festa luminosa, escatologica: ricorda a ciascuno di noi il destino per cui siamo stati creati, “essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore” (Ef 1,4). È un giorno che dovrebbe dilatare il cuore fino alle porte del cielo.
Don Salvatore Danilo D’Alessandro (www.medjugorje.it)
Vivere il 15 agosto con lo sguardo verso l’eternità
Eppure, quante volte il Ferragosto si riduce a un’agenda di cose da cucinare, grigliate da organizzare, pranzi da preparare! Non c’è nulla di male nel ritrovarsi in famiglia o con gli amici — la gioia è parte della festa — ma è facile smarrire il cuore della celebrazione. Rischiamo di vivere un giorno che ha il cielo come orizzonte, restando però con lo sguardo inchiodato alla brace.
Il Ferragosto non è solo “vacanza di mezza estate”: è un invito a contemplare Maria come anticipo del nostro compimento, come colei che ci indica il traguardo. Ripartire da qui, ridare senso a questo giorno, significa restituire alla festa la sua anima e trasformare anche il nostro modo di stare insieme: unendo la gioia della tavola alla consapevolezza di un destino eterno.
Forse, quest’anno, tra un brindisi e una fetta di anguria, possiamo alzare lo sguardo e ricordarci che il vero Ferragosto comincia… in cielo.