Fra Jozo Zovko
Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha appena aperto una porta chiusa da anni: il ritorno di fra Jozo Zovko in Bosnia ed Erzegovina.
Ma attenzione, non si tratta di un pieno reintegro. Scopriamo cosa cambia davvero, quali limiti restano e perché questa decisione è considerata un gesto di umanità e misericordia cristiana. Un comunicato ufficiale da Mostar chiarisce tutto. Il Vicariato vescovile di Mostar ha pubblicato lunedì 28 aprile un comunicato relativo allo status del membro della Provincia Francescana dell’Erzegovina, fra Jozo Zovko. Riportiamo il comunicato nella sua interezza.
Poiché su alcuni media sono apparse informazioni riguardanti lo status di fra Jozo Zovko, religioso della Provincia Francescana Erzegovinese, per amore della verità e dei fatti siamo tenuti a informare il pubblico di quanto segue:
Inoltre, come sottolineato nella lettera, “il suo ritorno in patria sarebbe prima di tutto un atto di umanità, così come un gesto di amore e misericordia cristiana.” A tal riguardo, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha deciso di modificare le disposizioni emesse con il Decreto del 21 giugno 2019.
“Questa decisione del Dicastero non intende annullare le precedenti disposizioni, che sono in parte mantenute, né intende accettare o addirittura giustificare il comportamento inappropriato del suddetto religioso nel passato.
Per tale motivo è stato deciso che restino in vigore tutti gli obblighi e i divieti che gli erano stati imposti, con l’eccezione dell’obbligo di residenza, come atto di umanità e compassione cristiana.”
Il luogo di residenza di fra Jozo Zovko sarà deciso dall’Amministrazione della Provincia Francescana Erzegovina, nel rispetto degli obblighi e divieti sopra menzionati.
Don Stipe Gale,
cancelliere
Mostar, 28 aprile 2025
Prot.: 481/2025
Fonte: Radio Postaja Mir Medugorje