Il gioco d’azzardo rappresenta una delle sfide sociali più insidiose per l’Italia, con una spesa annuale che sfiora i 85 miliardi di euro.
Questa cifra impressionante supera addirittura quella destinata a beni primari come cibo, riscaldamento e assistenza sanitaria. Le diverse forme di gioco d’azzardo, dalle slot machine ai gratta e vinci, dalle scommesse sportive ai concorsi a premio, hanno proliferato nel corso degli anni, creando una crisi che ha reso urgente la necessità di sviluppare misure efficaci di contrasto e prevenzione. È in questo contesto che si inserisce il progetto ‘Vince chi smette’, presentato recentemente a Roma.
L’inganno del gioco
La distinzione tra gioco e azzardo è fondamentale e viene chiarita dagli esperti intervenuti durante la presentazione. Mentre il gioco può essere visto come un’attività ricreativa e formativa, l’azzardo è caratterizzato da un intento puramente lucrativo, dove il risultato è determinato unicamente dal caso, escludendo qualsiasi abilità del giocatore. Questa differenza è cruciale, poiché dal 2013 il gioco d’azzardo è stato formalmente riconosciuto come una patologia, con un impatto devastante non solo sugli individui, ma anche sulle loro famiglie e sull’ambiente lavorativo.
Durante l’evento, Don Marco Pagniello ha evidenziato l’importanza di aumentare la consapevolezza riguardo ai rischi legati all’azzardo, sottolineando che “liberare le persone dalle dipendenze significa restituire loro dignità”. Questa affermazione risuona profondamente, poiché le dipendenze da gioco possono condurre a gravi crisi economiche, relazionali e psicologiche.
Il sociologo Maurizio Fiasco ha aggiunto che è fondamentale destinare maggiori risorse a interventi di prevenzione e cura per affrontare questa forma di dipendenza, che spesso si intreccia con altre problematiche sociali. Fiasco ha sottolineato che l’azzardo è una questione complessa, legata a fenomeni di esclusione sociale e vulnerabilità economica, richiedendo un approccio multidisciplinare per una risoluzione efficace.
L’idea che il gioco d’azzardo possa essere innocuo se praticato in piccole dosi è una convinzione pericolosa, come ha spiegato l’economista Luigino Bruni. Egli ha ribadito che il problema dell’azzardo non deve essere visto solo come una questione di salute pubblica, ma anche come un tema economico, civile e spirituale. Bruni ha sottolineato che è essenziale costruire una coscienza collettiva per affrontare il problema e prevenire le conseguenze devastanti del gioco d’azzardo.
Il progetto ‘Vince chi smette’ mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, cercando di porre l’accento sulla necessità di un cambiamento culturale. La consapevolezza è il primo passo per affrontare un fenomeno che, se trascurato, continuerà a mietere vittime silenziose nella nostra società.

Un futuro senza azzardo
L’azzardo non colpisce solo l’individuo, ma ha ripercussioni su tutta la comunità. Le famiglie spesso si trovano a far fronte a debiti insostenibili e a conflitti interni. Le statistiche mostrano che le persone che soffrono di dipendenza da gioco spesso vivono situazioni di isolamento e depressione, che possono portare a comportamenti autolesionisti. La necessità di interventi di supporto e di rete è quindi cruciale, per aiutare non solo il giocatore ma anche i suoi cari.
Il progetto ‘Vince chi smette’ non si limita a sensibilizzare, ma prevede anche azioni concrete. Sono stati sviluppati programmi di formazione e supporto per le persone che desiderano liberarsi dalla dipendenza, oltre a iniziative di sensibilizzazione mirate a scuole e comunità. L’obiettivo è creare un ambiente in cui il gioco d’azzardo venga visto con occhio critico, promuovendo alternative sane e ricreative.
Inoltre, il progetto si propone di collaborare con le istituzioni locali e nazionali per implementare politiche più efficaci per la regolamentazione del gioco d’azzardo, puntando alla riduzione della pubblicità ingannevole e all’aumento delle risorse destinate alla cura e alla prevenzione delle dipendenze.
Il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione è un impegno collettivo che richiede la partecipazione attiva di tutti i membri della società. L’educazione delle nuove generazioni è fondamentale: le scuole possono svolgere un ruolo chiave nell’insegnare ai giovani i rischi connessi all’azzardo e nell’offrire strumenti per una vita senza dipendenze. Inoltre, la comunicazione attraverso i media può contribuire a diffondere un messaggio chiaro: il gioco d’azzardo non è un passatempo innocuo, ma una trappola che può condurre a gravi conseguenze.