Giovani e Messa, perché ci vanno sempre meno? La vera risposta non è quella che tutti pensano

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In molti si chiedono perché i giovani vadano sempre meno a Messa. Ecco alcune risposte che non tutti si aspettano

Perché sempre meno giovani si recano alla Santa Messa della domenica? È una domanda che ci si pone di frequente, perché è impossibile non notarlo. Molti giovani, infatti, dopo aver fatto Prima Comunione e Cresima, si allontanano dalla Chiesa e alla fine diventa una scelta definitiva.

Quello che ci si chiede è da che cosa sia dato questo distacco. Come riporta l’Avvenire, si osserva come, cessata la spinta da parte di familiari e catechisti, la Messa non diventa più una priorità, ma viene trascurata man mano, sempre più, finché non viene abbandonata.

Le motivazioni sono diverse, a sentire i giovani. Come spiega la trentenne Chiara, i giovani di oggi sono attratti da diversi luoghi, fisici e digitali, ragion per cui c’è un indebolimento notevole del radicamento territoriale parrocchiale.

Da piccoli, i genitori sono soliti accompagnare i loro figli a Messa, ma crescendo, l’accompagnamento, ovviamente, viene meno, e dopo la Cresima tanti giovani spariscono (non tutti, però, c’è da dirlo), proprio nel momento in cui hanno la facoltà di scegliere liberamente che cosa fare.

Le motivazioni per cui i giovani non vanno più a Messa

Tra le ragioni che alcuni giovani lamentano, c’è quella della noia. Un giovane 22enne spiega, in particolare, le sue personali ragioni dell’allontanamento.

Perché i giovani vanno sempre meno a Messa
Perché i giovani vanno sempre meno a Messa-medjugorje.it

«Mi annoiavano, mi ricordo che mi annoiavo, che a volte smettevo anche di ascoltare perché mi annoiavo». Per altri giovani invece subentra una sorta di senso costrizione, l’obbligo di andare a Messa, spinti da familiari, ambiente sociale, catechismo.

Da qui si può osservare come manchi l’introduzione al senso importante del rito della Messa, in quanto a volte manca lo spiegare ai giovani il simbolismo che c’è dietro di esso e così, per chi non lo conosce, si tratta solo di mera ripetizione. Una ripetizione che non comprendono e che di conseguenza percepiscono come noiosa.

Ma non è tutto, perché tra le cose che i giovani faticano a tollerare c’è l’omelia. La ritengono lunga, noiosa, a volte astratta. Come dice una giovane a noi di Medjugorje.it: «Spesso l’omelia è giudicante e implementa il senso di colpa, a volte non è sentita, per cui risulta noiosa e sembra spesso completamente distaccata dalla realtà.

A volte, la persona che la fa sembra non sapere nulla di quanto accade nelle dinamiche reali. Mi piacerebbe ascoltare un’interpretazione chiara del passo letto e che sia inerente a dinamiche che viviamo nel quotidiano. Vorrei sentire più passione e amore per quel che si sta dicendo, da parte di chi parla, e vorrei uscire dalla Messa rigenerata e con il fuoco interiore di essere una persona migliore, incarnando ciò che ho sentito». 

È quindi importante lavorare sull’educazione al simbolo, sul conoscere meglio il mistero, esperendolo, nonché costruire una relazione più viva e forte con Gesù.