Giovani sacerdoti più tradizionalisti-medjugorje.it
Da un sondaggio è emerso come i giovani preti siano molto più conservatori rispetto ai senior, nonché desiderosi di una Chiesa tradizionale.
Una ricerca portata avanti in Francia dall’Osservatorio del Cattolicesimo, ha mostrato come siano i sacerdoti più giovani a essere più tradizionalisti, rispetto ai senior. Tra gli esiti più sorprendenti dello studio, infatti, c’è che i preti più giovani, under 50 anni e under 35 anni, siano maggiormente conservatori, soprattutto su temi come il celibato sacerdotale o l’ordinazione delle donne.
Nello specifico, infatti, i giovani sacerdoti difendono la morale classica della Chiesa, in particolare su temi che riguardano famiglia e sessualità, e apprezzano il fatto che un sacerdote resti celibe. Inoltre, respingono l’eventualità del sacerdozio delle donne.
Al contrario di quanto si possa pensare, i giovani sono una parte cospicua del clero francese e molti di loro sono tradizionalisti e pronti a difendere questi valori. Sempre dal sondaggio, è emerso che sono più favorevoli al progressismo sacerdoti over 75 anni, ossia il 45%, mentre tra i 35 e 49 anni, il 10% è progressista e tra gli under 35, il 7%. Per cui, più un prete è giovane, è più è tradizionalista.
Dalla ricerca francese sono emersi diversi aspetti importanti da sottolineare, in particolare sul rapporto tra preti e vescovi.
Si è scoperto che un sacerdote su 5 non sente di essere supportato dal proprio vescovo e che la metà dei sacerdoti è in ansia per il proprio futuro o per le destinazioni che gli saranno assegnate. Il 60% desidererebbe essere maggiormente supportato dal vescovo.
Il 75% dei preti desidera solo svolgere il proprio incarico, ossia celebrare i sacramenti, in particolare dire Messa, trasmettere la fede, ed essere alla guida di una comunità. Peraltro, il 65% dei sacerdoti ritiene che sia essenziale che i sacerdoti siano presenti nell’istruzione cattolica, come in scuole, catechesi e altro.
Il 55% vorrebbe ci fossero maggiori progetti per alimentare nuove vocazioni sacerdotali. In sostanza, dal sondaggio si scopre come il clero giovane non concordi con il progressismo emerso dopo il Concilio Vaticano II e vorrebbero che il cattolicesimo tornasse alle radici, essendo più conservatore.
Sono dunque più progressisti i sacerdoti anziani, che sono meno o in pensione. La stessa cosa, secondo un’inchiesta dell’Associated Press, sta avvenendo negli Usa, dove i sacerdoti senior (70/80 anni) sono più progressisti e i giovani sempre più tradizionalisti.
Si intuisce, dunque, la direzione che la Chiesa del futuro potrebbe prendere, ossia maggiormente conservatrice.