L’appello contro le disuguaglianze economiche e sociali sempre più marcate, lanciato dai leader cristiani di tutto il mondo, si fa sentire con forza nell’assemblea del G20 di Cape Town .
Centoventiquattro rappresentanti religiosi, provenienti da vari continenti, hanno indirizzato una lettera ai ministri delle Finanze del G20, riuniti a Cape Town, in Sudafrica, il 26 e 27 febbraio 2023, per chiedere un cambiamento radicale nelle politiche finanziarie globali, richiamandosi alla tradizione del Giubileo.
La lettera mette in evidenza i principi biblici di giustizia, misericordia e riconciliazione, sottolineando l’importanza di perdonare i debiti, restituire le terre e liberare gli schiavi. Questi concetti, profondamente radicati nelle scritture, non sono solo un richiamo spirituale, ma rappresentano anche un imperativo morale per affrontare le ingiustizie economiche che colpiscono milioni di persone.
La crisi del debito e le sue conseguenze al G20 di Cape Town
Attualmente, 3,3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, vive in Paesi che spendono più per il pagamento del debito che per servizi essenziali come la salute, l’istruzione e le misure contro il cambiamento climatico. Questa situazione insostenibile ha portato a un aggravamento della povertà e a una crisi umanitaria in molte nazioni, rendendo urgente un intervento incisivo da parte della comunità internazionale.
I leader religiosi hanno avanzato alcune richieste chiave:
- Creazione di un “quadro di cancellazione” dei debiti per rendere i pagamenti più accessibili.
- Approvazione di leggi che garantiscano la partecipazione dei creditori privati alla cancellazione del debito.
- Riforma delle istituzioni finanziarie internazionali per una rappresentanza adeguata dei Paesi debitori.
Un appello per un sistema finanziario equo
L’appello dei leader cristiani si oppone all’inefficienza e all’iniquità del sistema attuale, evidenziando come le ristrutturazioni del debito richiedano attualmente tempi tre volte superiori rispetto al passato. Questo ritardo consente ai creditori privati di ritardare le negoziazioni e richiedere rimborsi insostenibili, aggravando la situazione per i cittadini delle nazioni più vulnerabili.
Tra i firmatari della lettera figurano nomi di spicco come il cardinale Stephen Brislin di Johannesburg e il cardinale Vicente Bokalic Iglic di Santiago del Estero. Questi leader religiosi, insieme a rappresentanti di varie organizzazioni cristiane, stanno unendo le forze per chiedere un cambiamento sistemico che renda il sistema finanziario globale più giusto e resiliente.

Il Giubileo come fonte di ispirazione
Il Giubileo, con il suo significato profondo di liberazione e perdono, potrebbe fungere da potente ispirazione per una riforma radicale delle politiche di debito. Se i leader del G20 accoglieranno questo appello, potremmo assistere a un cambiamento significativo nelle vite di milioni di persone in difficoltà. Questo momento storico rappresenta un’opportunità unica per riconsiderare il nostro approccio alla finanza globale, mettendo al centro le persone e il pianeta, piuttosto che il profitto.
In conclusione, è fondamentale che le istituzioni internazionali e i governi adottino misure efficaci per rispondere alle sfide della povertà e del cambiamento climatico, affinché giustizia e solidarietà possano prevalere sugli interessi economici privati.