Daniel Obajtek perché vogliono processarlo-medjugorje.it
Potrebbero revocargli l’immunità europarlamentare per degli aiuti al Vaticano e per aver impedito calunnie contro Giovanni Paolo II.
Lui è Daniel Obajtek, ex amministratore delegato della compagnia petrolifera polacca Orlen. Ad oggi, Obajtek è un europarlamentare appartenente al partito conservatore PiS. Attualmente, il governo polacco in carica, con alla guida Donald Tusk, di centrosinistra, vorrebbe revocare l’immunità dell’ex ad di Orlen, per portarlo a processo, in Polonia.
Ma cosa sta accadendo, esattamente? In un’intervista a La Nuova Bussola Quotidiana, Obajtek ha raccontato cosa starebbe accadendo esattamente. L’ex ad di Orlen afferma che le accuse contro di lui abbiano una matrice politica, per via del cambio di governo e dalle tensioni che vi sarebbero tra destra e sinistra, all’interno del Paese.
Nel maggio del 2020, in piena emergenza Covid, l’azienda polacca di cui Obajtek era amministratore delegato, mandò al Vaticano due camion che trasportavano mascherine, disinfettanti, tute per proteggersi. Si sarebbe trattato di una donazione per supportare poveri e persone più fragili, tramite Elemosineria Apostolica.
In merito a quanto occorso, Obajtek asserisce che si sarebbe trattato di un’azione a scopo puramente umanitario e non a sfondo politico. Tuttavia, a 5 anni dai suddetti eventi, la procura polacca ha deciso di investigare sulla donazione in questione. «Sono azioni politiche vergognose, perché l’immunità non viene revocata in casi simili. Si tratta di una vendetta puramente politica e di una forma di persecuzione contro i cattolici e i politici della destra. Se l’azienda si sente lesa da questo dono al Vaticano, può intentare una causa civile», ha detto Obajtek.
Tra le ragioni per cui, a detta di Obajtek, il governo di centrosinistra del suo Paese vorrebbe chiedere la revoca della sua immunità, ci sarebbe un’altra vicenda.
Obajtek avrebbe chiesto di ritirare da tutte le stazioni di servizio di Orlen, tempo fa, un numero di un giornale anticlericale, di satira, chiamato Nie. «Sulla copertina di un numero di quella rivista c’era Giovanni Paolo II con una croce, e sulla croce c’era una bambola nuda. Giovanni Paolo II, simbolo del nostro Paese e del cristianesimo, trattato in questo modo! È stata una chiara violazione del sentimento religioso!
Ecco perché ho deciso di ordinare il ritiro di questo numero dalla vendita. Non si è trattato di una restrizione dei diritti di stampa ma si impediva di calunniare Giovanni Paolo II e profanare la croce di Cristo. Ed ora l’attuale governo vuole privarmi dell’immunità, tra le altre cose, per questo», ha detto ancora l’ex ad di Orlen.
Per le autorità, questo gesto sarebbe visto come abuso di potere e un aver violato la libertà di stampa. Vedremo, dunque, come si concluderà questa querelle.