I dogmi sono verità della fede cattolica, oggettivamente certe: il significato delle quattro credenze dogmatiche mariane.
Cosa sono i ‘dogmi’ e in particolare i ‘dogmi mariani’? Il significato di questo termine può sfuggire, specialmente ai non cattolici che non hanno familiarità con lo sviluppo della dottrina all’interno della Chiesa.
La parola ‘dogma’ deriva dal greco dogma o dokein. Inizialmente, come descrive la Catholic Encyclopedia, “negli scritti degli antichi autori classici, a volte si riferiva a un’opinione o a ciò che una persona credeva vero; altre volte, alle dottrine o ai principi filosofici, e in particolare alle dottrine filosofiche distintive, di una particolare scuola filosofica (cfr. Cic. Ac., II, 9); e talvolta, a un decreto o a un’ordinanza pubblica“.
Nel corso del tempo, la Chiesa ha adottato questo termine per indicare “una verità relativa alla fede o alla morale, rivelata da Dio, tramandata dagli apostoli nella Scrittura o nella tradizione, e proposta dalla Chiesa all’accettazione dei fedeli“.
Verità della fede cattolica: i quattro dogmi mariani
I dogmi sono verità della fede cattolica, oggettivamente certe, che hanno la loro fonte ultima nella rivelazione di Dio. Sono dottrine della fede cattolica che i fedeli sono esortati a credere e ad accettare, come il dogma che Cristo è il capo della Chiesa o che Dio è un’unità di tre persone.

Riguardo a Maria la Chiesa ha definito solo quattro credenze dogmatiche, in alcuni casi dopo averle discusse per centinaia di anni. Queste credenze hanno un fondamento biblico ma non erano immediatamente evidenti a chiunque leggesse la Bibbia. Furono necessari anni di dibattiti e preghiere per giungere alle seguenti conclusioni, con la guida dello Spirito Santo.
In ogni caso, il dibattito tra i teologi si basava anche su ciò che i fedeli percepivano e riconoscevano come vero. Tanto per fare un esempio, sebbene l’Immacolata Concezione non fosse stata definita dogmaticamente fino al diciannovesimo secolo, la devozione alla Madonna come Immacolata era già radicata da secoli.
Maria, madre di Dio
Il Concilio di Efeso proclamò nel 431 che Maria divenne veramente Madre di Dio attraverso il concepimento umano del Figlio di Dio nel suo grembo: “Madre di Dio, non perché la natura del Verbo o la sua divinità ricevessero il principio della sua esistenza dalla santa Vergine, ma perché, essendo nato da lei il corpo santo, animato da un’anima razionale, che il Verbo di Dio si unì a sé secondo ipostasi, si dice che il Verbo è nato secondo la carne“.
Maria, sempre Vergine
L’approfondimento della fede nella maternità verginale ha portato la Chiesa a professare la verginità reale e perpetua di Maria prima, durante e dopo la nascita del Figlio di Dio fatto uomo. Infatti, la nascita di Cristo non ha diminuito l’integrità verginale di sua madre, ma l’ha santificata. Per questo motivo, la liturgia della Chiesa celebra Maria come Aeiparthenos, la “Sempre Vergine“.
Maria, immacolatamente concepita
Tra i discendenti di Eva, Dio ha scelto la Vergine Maria per essere la madre del suo Figlio. “Piena di grazia“, Maria è “il frutto più eccellente della redenzione“: fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo materno, è stata interamente preservata dalla macchia del peccato originale ed è rimasta pura per tutta la sua vita.
Maria, assunta al cielo
“Infine, l’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di peccato originale, terminato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo, ed esaltata dal Signore come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte“.