I sette vizi capitali: che cos’è la superbia e le forme in cui si manifesta

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La superbia è uno dei vizi capitali e un peccato molto grave. Ecco in che modo si insinua nel cuore dell’uomo

C’è una sottile ma sostanziale differenza tra un peccato capitale e un vizio capitale. Il peccato, infatti, è un atto singolo, che può accadere in un determinato momento, mentre un vizio è un peccato che si trasforma in consuetudine. E tale vizio si insinua stabilmente nell’animo del peccatore. Se un peccato si converte in vizio, si fa molta più fatica a rimuoverlo, perché è ben radicato nel cuore dell’uomo.

È molto interessante notare come San Tommaso d’Aquino abbia osservato i peccati capitali e nella Summa Teologica abbia definito la superbia un peccato che si può compiere nel momento in cui si aneli in modo disallineato all’eccellenza del proprio Sè.

Spesso l’essere umano ha dei desideri nel cuore, ma ciò a cui aspira non viene da un luogo di disciplina ma di disallineamento. Da qui può nascere quella che, per l’appunto, chiamiamo superbia.

Ma che cos’è la superbia? Si tratta di uno dei sette vizi capitali, e nella Bibbia è spesso indicato come radice di tutti i peccati. È anche noto come il peccato che, prima della creazione dell’uomo, ha commesso il demonio e con lui, gli angeli che si sono ribellati a Dio.

Fu la superbia, infatti, a far finire Lucifero e gli angeli ribelli, all’Inferno. Ma come nasce questo terribile vizio? Un atto di superbia è, in sostanza, un atto in cui l’uomo, sentendosi pieno di sé, si percepisce al di fuori di Dio, e decide volutamente di rimuoverlo dalla sua esistenza. È lui stesso il suo dio, si adora e non intende sottostare alla legge del Signore.

Superbia: come si manifesta

La superbia ha molti modi di manifestarsi, e uno di questi è l’essere vanitosi. Il superbo è alla ricerca del consenso della società, desidera molti onori, ma non solo.

I sette vizi capitali: superbia
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Si tratta di un individuo che idolatra se stesso e che esige di avere un posto particolare nel progetto di Dio. Invidia chi è davvero santo e fa del male agli altri insinuando, diffamando, calunniando. Basti pensare alla superbia dei farisei nei confronti di Gesù.

Il superbo può anche essere arrogante, guarda gli altri dall’alto in basso, cerca di prevaricare gli altri. Chi vive avvolto nella superbia è anche presuntuoso, crede di essere buono e se ne compiace di fronte a Dio.

Superbia, questo è il rimedio contro di essa

La superbia non è un peccato astratto né lontano da noi. Chiunque può cadere in questo vizio, a volte anche in maniera inconscia. Quel che è importante fare è osservarsi nel profondo dell’animo e fare un discernimento.

Dove pecco di superbia? In quali situazioni? Come posso contrastarla? Il rimedio contro questo peccato è il suo contrario, ossia l’umiltà. Proprio Gesù, nel Vangelo, ha più volte sottolineato l’importanza di essere umili e miti, proprio come Lui.

Quando una persona esercita la virtù dell’umiltà, spariscono l’essere egocentrici, l’orgoglio dell’animo, l’essere arroganti e pieni di sé. In questo contesto, l’umiltà della Madonna è un esempio da seguire sempre e proprio il suo essere umile l’ha resa così grande tra le creature.

Guardiamo, dunque, nel nostro cuore, contrastiamo con la preghiera i moti di orgoglio e altezzosità che possono trarci in inganno, e coltiviamo la virtù dell’Umiltà, pietra miliare per avvicinarsi davvero a Dio.