II domenica di avvento-medjugorje.it
In questa seconda domenica di Avvento, il Vangelo ci induce a un’attenta riflessione sulla figura di San Giovanni Battista, precursore di Gesù.
Nella liturgia della Seconda domenica di Avvento, centrale è la figura di San Giovanni Battista, precursore di Gesù. La sua è una voce che scuote le coscienze nel profondo e che a distanza di secoli, rileggendo le sue parole nel Vangelo, continua a risuonare nell’animo di ognuno di noi.
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!», diceva Giovanni, mentre predicava nel deserto. A lui si riferiva il profeta Isaia quando rivelò:«Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
Giovanni è il precursore di Gesù, è colui che prepara all’incontro col Figlio di Dio:«Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
La vita di San Giovanni Battista è dedicata al risveglio delle coscienze e alla comprensione che la salvezza è più vicina che mai.
La figura del suddetto santo colpisce perché è radicale e autentica al contempo, non edulcora la verità, non la filtra in nessun modo. Il suo è un messaggio chiaro che arriva dritto alle coscienze, non vuole essere applaudito.
San Giovanni ci fa riflettere su un aspetto molto importante della nostra vita cristiana, e lo fa con una frase che si riferisce ai farisei, ma che in realtà è più che mai valida sino ai giorni nostri: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo».
Non contano, infatti, le apparenze, ma ciò che si ha davvero nel cuore e cioè, se la conversione è reale. Giovanni mette in crisi quelle sicurezze che ci fanno pensare di “sentirci a posto” solo perché apparteniamo a una tradizione religiosa.
Gesù stesso stimava Giovanni per il suo coraggio, la coerenza, la fede che aveva. In questa seconda domenica di Avvento, il messaggio è che la Chiesa deve annunciare salvezza, e ricordare che Dio ci viene incontro per salvarci, supportarci. Giovanni Battista scuote le nostre coscienze e ci spinge a svegliarci dal torpore: è un messaggio non filtrato, ma necessario.
Ci porta a chiederci qual è la direzione che stiamo prendendo e se stiamo davvero prendendo sul serio la nostra esistenza. Giovanni prepara a incontrare e accogliere Gesù, mettendo da parte scuse, apparenze, e una fede di facciata. Gesù è quell’amore che libera dai timori, porta rinascita nella nostra vita, e apre nuove strade.
L’Avvento è una preparazione all’incontro con un Dio che ci avvolge con la sua misericordia: un Dio giusto che è tutta Luce e che può cambiare la nostra vita per sempre.