Il significato della III Domenica di Avventp - medjugorje.it
La terza Domenica di Avvento è chiamata “Gaudete”: per quale motivo? Cosa indica questo termine mentre ci si avvia a passi spediti verso il Natale?
Siamo giunti alla III Domenica del Tempo liturgico dell’Avvento. Tradizionalmente questa specifica domenica è chiamata con il termine “Gaudete” ovvero “Rallegratevi”, ovviamente dal latino. Non solo: c’è anche un’altra particolarità.
Il colore liturgico, quello dei paramenti che indossa il sacerdote durante la celebrazione eucaristica non è viola, come nel resto dell’Avvento, ma rosa. Se il colore viola indica un mood penitenziale, il rosa sta a significare un’attenuazione di questo proprio per rallegrarsi e gioire in modo più pieno.
Con il termine “Gaudete” e il colore rosa nella terza Domenica di Avvento la Chiesa vuole indicare un momento di gioia anticipata in questo periodo di attesa del Natale di Gesù. Sta a significare che il tempo penitenziale, quello della fatica dell’attesa, sta per concludersi, che la gioia piena sta per arrivare.
La preparazione comporta sempre una certa fatica, attendere ha in sé il peso del desiderio non ancora realizzato, di ciò che non è ancora compiuto, l’abbozzo che non ha ancora visto la realizzazione. La nascita di Gesù, il Redentore del genere umano che viene nel mondo porta invece una gioia profonda: è luce, è pace, è pienezza che colma i cuori.
La terza domenica di Avvento prende il suo nome dalle parole di san Paolo: “Rallegratevi sempre nel Signore“. Quest’anticipo di gioia, che fa pregustare quella piena, allieta l’animo e dona la carica per proseguire l’ultimo tratto in vista della festa.
I diversi colori liturgici, che contraddistinguono ciascun periodo, nella forma in uso oggi risalgono al 1962 quando furono introdotto con il Concilio Vaticano II e con Papa Giovanni XXIII. Il rosa, fu inserito come nuovo colore al posto del viola che a sua volta aveva sostituito il nero, colori che invece erano usati precedentemente nel Messale del 1570 di Pio V.
L’attesa del Tempo di Avvento è caratterizzata da un crescendo di fiducia e di speranza e, riprendendo la forma di alcuni tipici calendari di Avvento, è come una scala che ci avvicina sempre più al cielo. La terza candela è detta infatti della gioia.
La terza candela, quella che si accende nella corona dell’Avvento della domenica “Gaudete” oltre che della gioia, è detta anche dei pastori. Ogni tappa del cammino di Avvento, infatti, individua un elemento chiave della nascita di Gesù. Dopo i profeti che hanno preannunciato la sua venuta ora si fa riferimento ai primi testimoni. Furono i pastori, infatti, a ricevere dall’angelo la lieta novella.
Va in parallelo con la IV domenica di Quaresima, quando anche in quel caso, lo spirito di penitenza che accompagna le settimane è attenuato appunto nella domenica detta “Laetare”, cioè “Allietarsi”, e indica che il periodo di penitenza e digiuno sta per finire e quindi c’è motivo di esultanza. L’Avvento in origine durava quaranta giorni finché nel IX secolo fu abbreviato alle quattro settimane odierne, ed era molto simile, quindi, al periodo precedente la Pasqua, quando allo stesso modo ci si preparava facendo penitenza e digiuno.