È stato uno dei momenti che ha cambiato la storia di quella che era un’anonima cittadina alle falde del Vesuvio. Da quel giorno, però, qualcosa di diverso lì è avvenuto.
Una devozione che in pochi conoscevano ma che, piano piano, è diventata così radicale da essere di esempio e conosciuta in tutto il mondo. Ed oggi, sono 150 anni che quella devozione continua ad esistere e ad attirare numerosi fedeli.
Stiamo parlando della Madonna del Rosario di Pompei. Era il 13 novembre quando, qui, qualcosa cambiò per sempre.
Solenni celebrazioni per il prezioso anniversario
150 anni fa, la storia a Pompei è cambiata del tutto: la Madonna fa il suo ingresso su di un umile carretto per il trasporto del letame, a Pompei. All’inizio, nessuno ci aveva fatto caso, anche per la sacra immagine di Maria era avvolta da una coperta e, quando fu “scaricata”, erano davvero pochissime le persone arrivate lì ad accoglierla.
Nessuno mai avrebbe pensato che, nel giro di qualche anno, proprio quell’immagine sacra di Maria avrebbe attratto tantissimi fedeli provenienti da tutto il mondo, ai suoi piedi, a pregare il Santo Rosario. Era il 13 novembre del 1875: una data che segnerà la storia della cittadina mariana posta ai piedi del Vesuvio.
Un momento particolare che, nel corso di questo Giubileo, verrà ricordato con una solenne celebrazione e, ad officiarla, sarà proprio il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin. Quell’anno segnò l’inizio di un qualcosa di straordinario a Pompei. E Papa Leone XIV, proprio in questa occasione, ha incaricato Parolin di presiedere a questa solenne celebrazione.
Il Pontefice ha un legame speciale con la Vergine di Pompei: era lo scorso 8 maggio, giorno della festa della Madonna di Pompei quando venne eletto come successore di Pietro. “Quegli inizi all’apparenza così umili, portavano in grembo l’avvio di grandi opere di carità, che sono dinanzi agli occhi di tutti. Divenuto in sommo grado roccaforte di quella Pace che costantemente occorre guadagnare e difendere, abbiamo appreso che lo splendido Tempio della Valle di Pompei si prepara con animo riconoscente a rinnovare la memoria dei 150 anni dall’arrivo dell’immagine della Beata Vergine, in occasione della quale durante il prossimo mese di novembre si terranno importanti celebrazioni” – scrive Leone XIV.
A ricordare il momento, il Cardinale Parolin
Questa mattina, la Messa sul sagrato intitolato a San Bartolo Longo, alle ore 10.30 è stata solo il preludio di una giornata ricca di eventi, che sono partiti con la discesa del quadro dinanzi all’altare, per permettere a tutti i fedeli di pregare ai piedi di Maria, ma anche guardandola negli occhi. Una giornata completamente dedicata alla venerazione che non conoscerà orari: il Santuario, infatti, chiuderà solo quando l’ultimo fedele sarà entrato ed avrà rivolto la sua preghiera alla Madonna.
Un evento che sarà seguito in diretta, non solo dalle emittenti televisive locali, quanto anche da TV2000, che trasmetterà la celebrazione.

Ma come arrivò il quadro a Pompei? Il tutto parte, ancora una volta, da San Bartolo Longo. Questi, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i pompeiani, si recò a Napoli per acquistare un dipinto della Madonna del Rosario. Una suora gli mostrò il dipinto: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore e con la Madonna che insolitamente porge la corona a santa Rosa anziché a santa Caterina da Siena come vuole la tradizione domenicana.
Bartolo fu sul punto di rinunciare ma, dietro insistenza della suora, ritirò il dipinto. Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875 l’immagine della Madonna giunse a Pompei su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame.
Avvolta in una coperta logora e consunta, fu scaricata davanti alla fatiscente parrocchia del Santissimo Salvatore. Quando, tolta la coperta, fu mostrato il dipinto, lo stesso stupore che a prima vista aveva colto Bartolo si manifestò anche negli altri presenti. Tutti concordarono che esso non potesse essere esposto in quelle condizioni se non dopo un suo restauro sia pure parziale.
Un restauro che durò qualche anno e che vide anche la benedizione di Papa Leone XIII del prezioso diadema che venne, poi, posto, come corona alla Vergine stessa. Era il 1887.
Dopo 150 anni da quell’arrivo, non per niente trionfale, oggi Maria risplende, ancora una volta, fra i suoi figli a Pompei.