Il mondo che invoca la pace in tantissime forme e maniere ma, dall’altro lato, i potenti e i grandi della Terra sembrano non farci caso. Ma la voce non si arrende.
Sabato sera, in Piazza San Pietro, un concerto per la pace si è tenuto ed ha portato tantissimi grandi della musica nazionale e internazionale ad unirsi insieme, nel posto cuore della Cristianità, per pregare e invocare Dio ancora più da vicino.
L’hanno chiamato “Grace of the world”: un nome non ha caso che ha portato con sé il seme della pace e non solo. Guardiamo insieme.
Una voce corale per la pace
Tantissime le persone che si sono riunite in Piazza San Pietro sabato sera per un concerto gratuito che aveva il sapore e il profumo della pace. Un momento unico nel suo genere che ha visto tanti grandi della musica riunirsi nel posto più importante per i cristiani, il centro della fede, per gridare alla pace.
Nel mondo, dove i venti di guerra si alzano sempre di più e quando la guerra sembra voler entrare anche in Europa, l’unica cosa che resta da fare è pregare per la pace, grida a voce alta il suo nome prima che sia troppo tardi. L’iniziativa del concerta è stata pienamente accolta anche dalla Santa Sede che ha offerto proprio Piazza San Pietro per questo evento unico nel suo genere.
Il messaggio di Papa Leone: “No alla guerra, sì alla pace”
È stato il Cardinale Gambetti a portare i saluti di Papa Leone a tutti coloro che sono intervenuti e sono arrivati a San Pietro: “Papa Leone, nell’udienza al III World Meeting on Human Fraternity, ha ribadito il coraggioso “no” alla guerra e il “sì” alla pace e alla fraternità […] Da questa piazza, dal simbolico abbraccio disegnato dal colonnato del Bernini, vogliamo mandare al mondo il messaggio della fraternità universale: non ci sentiamo semplicemente parte dell’Umanità, ma sentiamo l’Umanità intera come parte di noi, soprattutto quella che soffre, quella violata, quella affamata, quella malata, quella denudata, quella incarcerata”.

Fraternità umana e oltre 100mila spettatori: un concerto aperto dalla voce di Andrea Bocelli e contornato da oltre 3mila droni che hanno disegnato nel cielo e sul cupolone, tantissime immagini: dalla “Pietà” di Michelangelo, al volto sorridente di Papa Francesco. Tanti, come dicevamo, gli artisti intervenuti, dal già citato Bocelli, a il Volo, a Pharrell Williams e agli altri artisti internazionali oltre al coro gospel “Voices of Fire”, insieme anche al coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina.
Il volto di Papa Francesco ha segnato il cuore di tutti: i droni, le luci, il suo ricordo insieme all’enciclica “Fratelli tutti”, più che mai attuale in questo momento difficile dove la guerra sembra voler prevalere sulla pace. Quando anche la tecnologia più specifica e innovativa si mette al servizio della pace, non si può ignorare un grido così unanime e forte, anche nell’anno del Giubileo.