Quando pensiamo alla figura di San Gennaro, subito la associamo alla città di Napoli, alla Campania ma, soprattutto, al prodigio della liquefazione del suo sangue.
Per secoli si è dubitato o meno di questo prodigio, tanto da arrivare a far analizzare ciò che è contenuto all’interno delle ampolle anche da strumenti tecnologicamente avanzati. Ma la risposta è sempre stata la stessa: quello è vero sangue che si scioglie.
E non si scioglie solo il 19 settembre, ma anche in altre due date dell’anno, una delle quali è stata proprio ieri, il 16 dicembre. Ma perchè accade questo?
San Gennaro: il miracolo del 16 dicembre
La liquefazione del sangue di un Santo martire è indicata, dalla Chiesa e dai fedeli, come un vero e proprio prodigio o, più semplicemente, come un miracolo. E uno dei miracoli “del sangue” che si scioglie più famosi al mondo è, certamente, quello di San Gennaro a Napoli. Un prodigio che attira sempre tantissimi fedeli nella Cattedrale, il 19 settembre, giorno della solennità liturgica di questo santo, ma anche tanti curiosi e scettici che, ancora oggi, dubitano o meno sullo scioglimento del sangue.
Sta di fatto che, coincidenze oppure no, questo miracolo rappresenta per la città di Napoli il segno della presenza del Santo in mezzo al suo popolo, segno della sua protezione e segno della sua carità verso i fedeli. E’ capitato, anche, che il sangue non si sia sciolto (non in ultimo, proprio nel 2020) e, questo, ha significato sempre qualche evento nefasto per la città quanto anche per il mondo intero (nel 2020, in coincidenza con l’arrivo della pandemia da Covid).

Insomma, il miracolo di San Gennaro è una cosa seria, per i fedeli e anche per chi stenta a crederci. Non accade, come dicevamo, solo il 19 settembre, giorno della ricorrenza, ma anche altre due volte l’anno: il sabato che precede la prima domenica di maggio e il 16 dicembre. Quello di ieri (16 dicembre appunto) è definito “il miracolo laico”, ma non perchè non abbia a che fare con la fede, ma perchè è stata l’intercessione del Santo per il suo popolo, in quel giorno di un anno molto particolare.
E ieri, questo miracolo si è ripetuto, fra la gioia, la fede e la speranza di tanti che hanno pregato il loro Santo Patrono.
Napoli era minacciata del Vesuvio, correva l’anno 1631. Una violenta eruzione si stava per attuare e già le falde del Vesuvio stesso erano state ricoperte di lava. La popolazione aveva paura per questo lento, ma costante, avanzare del magma. Era arrivata ormai, alle porte della città e già alcuni palazzi erano stati demoliti dalla furia del fuoco e dall’altissima temperatura. L’unica cosa che restava da fare era chiedere aiuto a lui, a Gennaro che aveva sempre protetto la città.
La sua mano potente si spanse e la lava fu fermata lungo Via Ponte dei Granili, dove oggi è anche presente una statua che ricorda questo prodigio. In quel giorno, anche il sangue del santo si sciolse e la lava si fermò miracolosamente, non minacciando più la città. Tra coloro che hanno immortalato, con la loro arte, questo momento, c’è stato anche il pittore Domenico Gargiulo.
Un evento laico sì, ma intrinso di fede che, dopo secoli, ancora si ripete con la liquefazione del sangue il 16 dicembre.