La vittoria dello scudetto e l’essere diventati, per la quarta volta, Campioni d’Italia, passa anche per il Vaticano. Questa mattina, infatti, la squadra del calcio Napoli è stata ricevuta dal Santo Padre.
Papa Leone XIV questa mattina ha ricevuto il gruppo di calciatori, quanto anche tutto lo staff tecnico e la dirigenza. Un momento particolare, a coronamento di giornate di festeggiamenti che, solo ieri, hanno visto la fine.
Dall’altro lato, però, anche il messaggio forte e deciso che lo stesso Pontefice ha dato, anche, in questa occasione. Vediamo insieme cos’ha detto.
Il calcio sbarca in Vaticano
Un momento particolare e d’oro quello che la città di Napoli sta vivendo: la vittoria del Campionato di Serie A, la gioia ritrovata dei suoi cittadini e dei tantissimi tifosi sparsi per il mondo e, quasi per la prima volta, anche la Chiesa che si affianca (almeno in città) a questo gradito momento di festa. Sì, perché a Napoli, quanto la sera della vittoria dello scudetto, quanto nella giornata di festa di ieri, le campane delle chiese hanno suonato a festa.
Anche il Cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha festeggiato con un messaggio dedicato e diretto alla squadra della città: “Amici e concittadini miei, facciamo festa per questo scudetto ma non dimentichiamo che c’è un altro campionato che dobbiamo continuare a giocare: quello della pace, della giustizia, della solidarietà […] Perché se questo scudetto ci ha resi campioni d’Italia, un gesto pacifico di pace può renderci campioni di umanità e fraternità. Vi benedico tutti e… forza Napoli!”.
Papa Leone riceve i campioni d’Italia
Come dicevamo all’inizio, a coronamento di un momento di festa, questa mattina la squadra è stata ricevuta in udienza da Papa Leone XIV, nella Sala Clementina in Vaticano. Il Pontefice si è congratulato con i calciatori, ponendo l’attenzione sul concetto di “squadra” e cu come loro stessi possano portare questo a tutte le generazioni.
“È l’esempio di una squadra – in senso lato – che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme. Bisogna stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva a livello agonistico, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani. Penso che ci siamo capiti, e che non c’è bisogno di tante parole” – ha detto loro il Pontefice.
Dal canto loro, i calciatori hanno portato in dono a Papa Leone una maglia a mò di gagliardetto, con il numero 10 e il nome del Pontefice, accanto alle firme di tutti i calciatori e di tutta la dirigenza.