E' il peccato più commesso, ma anche il meno confessato - www.medjugorje.it
E’ uno dei peccati, forse, più commesso ma anche quello meno confessato. Eppure rappresenta una macchia che, a lungo andare, potrebbe restare e diventare indelebile per la nostra anima.
Parlare di impurità e del peccato ad essa connesso, non è sempre qualcosa di facile, anche perchè si ha la paura di venire giudicati o sentirsi giudicati. Ma ciò che è necessario domandarci e sapere è: quali sono le conseguenza di questo peccato? Cosa comporta e cosa ci porta a lungo andare?
San Paolo, anche, ci mette in guardia da tutto questo. perciò, è necessario fare anche un attimo mette locale e capire, bene e di preciso, di cosa si tratta.
Confessare i propri peccati, anche quelli più “oscuri” non è facile, perchè non sempre si riesce ad entrare nell’ottica e a capire che, davanti a noi, nel confessionale, in quel momento non c’è il sacerdote ma lo stesso Gesù. Dovremmo avere la capacità di aprirci a lui senza problemi e senza remore, con l’assoluta certezza, anche in cuor nostro, di sentirci amati e perdonati e non solo giudicati. Ma, purtroppo, non è sempre cosi.
Per questo motivo, prendiamo alla leggera il Sacramento della Riconciliazione e non confessiamo davvero tutto ciò che abbiamo commesso, anche se si tratta solo di pensieri impuri. Sì, perchè è proprio l’impurità quella che maggiormente non si confessa, non si dichiara. Quella che, a lungo andare, rappresenta per noi una macchia indelebile che sarà difficile da rimuovere. Come possiamo, invece, comprendere a pieno il valore del dolore che provoca alla nostra anima e liberarci da questo peso?
Partiamo dal fatto che San Paolo, nella lettera agli Efesini, mette in guardia dal pericolo di lasciare che il nostro cuore cada nell’ombra e si allontani da Cristo. Fa riferimento, proprio, a coloro che si sono macchiati, nella propria vita, del peccato di impurità e da desideri che rendono disordinata la propria vita. Nulla di tanto lontano da quello che viviamo noi oggi: nel mondo è, come dicevamo all’inizio, uno dei peccati più diffusi, tanto che qualcuno ha anche pensato di farne una sorta di intrattenimento come fonte di libertà e guadagno.
Il suo impatto su di noi è di carattere morale, spirituale e umano e San Paolo ci avverte ma, soprattutto, ci invita a recuperare la lucidità della nostra mente per far fronte a tutto questo e allontanare tale tipo di peccato da noi. Egli ci avverte che, questo peccato, a lungo andare, provoca l’indurimento del nostro cuore, conduce all’insensibilità della nostra anima e questo ci pietrifica, portandoci a non comprendere più il valore di questo peccato e a commetterlo ancora ed ancora.
In secondo luogo genera sfacciataggine: questo peccato si insinua gradualmente in noi, arrivando anche a mettere a tacere la nostra coscienza pur di appagare questo desiderio, portandoci anche a perdere la nostra dignità. E, in ultimo, ma non meno importante del resto, aumenta, in maniera eccessiva, il nostro desiderio di peccare: non ci importa più il fatto che possiamo ferire qualcuno, l’importante è soddisfare il nostro desiderio malvagio.