Nel contesto dell’Anno della Speranza del Giubileo 2025, Papa Leone XIV ha rivolto un caloroso messaggio a un gruppo di studenti e insegnanti del Nord Europa in pellegrinaggio a Roma.
Il Pontefice ha messo in luce la profonda valenza spirituale del pellegrinaggio, descrivendolo come un tempo di grazia per riscoprire il senso della propria vita alla luce della fede. In un mondo travolto da rumori e distrazioni, il Papa ha invitato i giovani a ritrovare il silenzio interiore per riconoscere la voce di Dio che parla nei cuori. Le sue parole sono un appello chiaro a vivere il pellegrinaggio come un cammino di trasformazione e di ascolto.
Il pellegrinaggio: tempo favorevole per incontrare Dio
Durante l’incontro in Vaticano avvenuto sabato 5 luglio, Papa Leone XIV ha sottolineato quanto il pellegrinaggio sia un’esperienza centrale nella vita del cristiano. Allontanarsi dal quotidiano permette di riscoprire una relazione più autentica con Dio. “Un pellegrinaggio – ha affermato – ci offre la possibilità di incontrare il Signore più da vicino, fuori dalle abitudini che spesso ci distraggono”.
Rivolgendosi ai pellegrini di Danimarca, Inghilterra, Irlanda, Scozia e Galles, il Papa li ha invitati a visitare i luoghi sacri della Città Eterna con lo spirito di chi cerca risposte e direzione. Nel solco dell’intenzione di preghiera di luglio, dedicata alla formazione nel discernimento, ha ricordato che ogni persona è creata con una missione precisa, e che momenti come questi aiutano a comprenderla meglio.
Lo Spirito Santo, ha spiegato, agisce attraverso l’esperienza del pellegrinaggio, modellando dolcemente i cuori dei credenti per renderli sempre più simili a quello di Cristo.

Ascoltare Dio nel cuore e diventare testimoni
Papa Leone XIV ha poi invitato i giovani a usare questo tempo per imparare a “sentire” la voce di Dio, in un’epoca in cui l’ascolto autentico sembra sempre più raro. Ha sottolineato come le nostre giornate siano spesso riempite da suoni digitali e distrazioni, ma che è nel silenzio interiore che possiamo riconoscere l’azione del Signore. “Dio parla nel cuore”, ha detto, esortando i presenti a coltivare una relazione viva e personale con Cristo.
Rivolgendosi agli insegnanti, il Papa ha ricordato il loro compito fondamentale nella formazione spirituale dei giovani. Li ha invitati a essere esempi concreti di vita cristiana, alimentando quotidianamente il proprio legame con Cristo per poter essere guida sicura per le nuove generazioni.
Infine, il Pontefice ha incoraggiato tutti a proseguire, anche una volta tornati nei rispettivi Paesi, il loro “pellegrinaggio di discepolato”, sostenuti dalla misericordia di Dio e dalla preghiera dei santi. Ha concluso affidando i presenti all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e impartendo la sua benedizione.
Secondo i dati forniti dal Dicastero per l’Evangelizzazione, oltre 10 milioni di pellegrini hanno già raggiunto Roma in occasione del Giubileo 2025, un segno concreto della sete di Dio che anima il popolo cristiano.