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Il Prefetto Fernandez e i chiarimenti sull’uso del titolo di Maria Corredentrice

Dopo l’afflizione provata da molti fedeli per la Nota dottrinale sul titolo di Maria Corredentrice il Prefetto Fernandez fa dei chiarimenti.

Lo scorso 4 novembre il Dicastero per la Dottrina della Fede il cui Prefetto è il card. Victor Manuel Fernandez, ha pubblicato una Nota dottrinale chiamata  “Mater Populi fidelis” con cui si pronunciava in merito ad alcuni titoli tradizionalmente attribuiti alla Beata Vergine Maria.

I titoli analizzati e oggetto di valutazione sono “Corredentrice” e  “Mediatrice“, due appellativi con cui la Madre di Dio è stata chiamata dai fedeli e da numerosi santi e papi nel corso della storia. Se molti auspicavano la formulazione del dogma relativo al riconoscimento della speciale cooperazione di Maria nell’opera della salvezza umana, ci si è trovati davanti non solo all’estrema lontananza dalla proclamazione di un dogma, ma anche ad una restrizione per quanto concerne l’uso di questi termini.

I chiarimenti del card. Fernandez sull’uso del termine “Corredentrice”: si può dire in privato

Dal Dicastero per la Dottrina della Fede è arrivato un chiaro “no” all’uso di questi termini, con la motivazione che creerebbero confusione nei fedeli circa l’unica mediazione di Cristo. Come se la Madre oscurasse in qualche modo il Figlio: il timore dei teologi che hanno formulato la Nota dottrinale è questo, in considerazione anche dei rapporti con le altre professioni cristiane che attribuiscono alla Vergine Maria un ruolo del tutto marginale e non le danno la venerazione che le tributa il mondo cattolico.

Non sono state negate, d’altronde sarebbe stato impossibile farlo, le numerose espressioni, in testi, preghiere, omelie, discorsi pubblici, fatte da Santi della Chiesa e pontefici nel corso dei secoli in cui i termini di “Correndentrice” e “Mediatrice di tutte le grazie” sono state presenti. Ma è stato posto un divieto di utilizzarle come se si trattasse di titoli non corretti.

L’uso dei titoli Corredentrice e Mediatrice nel sensum fidei – medjugorje.it

Intervistato dalla giornalista Diane Montagna, nei giorni scorsi il card. Fernandez ha fatto delle precisazioni, che in realtà non dissipano particolarmente la confusione suscitata, ma suscitano ulteriori interrogativi. Il Prefetto alla domanda di chiarimenti ha risposto affermando testualmente: “Se tu, insieme al tuo gruppo di amici, ritieni di comprendere bene il vero significato di questa espressione, hai letto il documento e constati che anche lì ne vengono affermati gli aspetti positivi, e desideri esprimere proprio questo all’interno del tuo gruppo di preghiera o tra amici, puoi usare il titolo, ma non sarà usato ufficialmente, cioè né nei testi liturgici né nei documenti ufficiali“.

La speciale cooperazione di Maria al piano di salvezza nel sensum fidei del popolo

Secondo il Prefetto, dunque, il termine può essere usato in privato parlando con gli amici, ma non deve comparire in documenti ufficiali. Mentre ci si interroga per comprendere appieno il significato di questa indicazione, la coerenza e l’utilità pratica di essa, è bene considerare quanto sia sempre stato chiaro l’uso di questi titoli, come fatto da coloro che sono nella beatitudine eterna.

Solo per citare san Giovanni Paolo II, durante il suo pontificato ha usato il termine “Corredentrice” in riferimento a Maria” per ben 7 volte in discorsi pubblici. Ma anche altri papi e moltissimi santi, tra cui  Santa Teresa Benedetta della Croce ( Edith Stein), San Massimiliano Maria Kolbe, San Gabriele dell’Addolorata, San Pio da PIetrelcina, San Leopoldo Mandic, il Beato Bartolo Longo, la Serva di Dio Luisa Piccareta, suor Lucia di Fatima, solo per citarne alcuni, hanno chiaramente parlato di Maria in questi termini senza generare nessuna confusione circa il primato di Gesù come Redentore del mondo.

Il sensum fidei del popolo cattolico, nutrito dal sentire ispirato dei Santi della Chiesa si è sempre orientato a riconoscere il grande e speciale ruolo avuto dall’Immacolata Concezione nel disegno di salvezza di Dio senza per questo elevarla a dea, ma dandole il giusto ruolo che le spetta, quello immenso di colei senza il cui “fiat” ha acconsentito all’Incarnazione del Verbo, alla venuta del Redentore nella storia.

Published by
Romana Cordova