Il “Santo della scopa” e della carità: San Martino di Porres

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San Martino di Porres: il suo nomignolo particolare - www.medjugorje.it
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Un Santo, la cui storia, in pochi la conoscono, ma che ha un nomignolo molto particolare e curioso: il “santo della scopa”. Ma perché è così chiamato?

Oggi è la festa liturgica di San Martino di Porres, il primo santo dell’America Latina. Appartenente all’ordine dei Domenicani, deve il suo nomignolo ad una rappresentazione figurativa che spesso di ha di lui.

Fu il primo santo mulatto delle Americhe, canonizzato da Papa Giovanni XXIII nel 1962. Conosciamolo meglio.

Il primo Santo delle Americhe

Un nome molto particolare per un Santo che, invece, ha rappresentato la prima canonizzazione per l’America latina. Lui è San Martino di Porres, di cui oggi si celebra la festa liturgica. Religioso peruviano appartenete all’ordine dei Domenicani, è stato canonizzato da Papa Giovanni XXIII ed è il primo santo proveniente dalle Americhe.

Nato a Lima, in Perù, nella seconda metà del 1500, da padre nobile spagnolo e da madre schiava di origine africana. Il padre, a causa della sua povertà, non poteva sposarsi con una donna del suo stesso rango ma prese Ana Velázquez come concubina, dalla cui relazione nacque Martino. Accompagnato alla fede proprio da sua madre, ben presto il giovane sentì qualcosa ardere nel suo cuore.

All’età di 15 anni, su invito di fra Juan de Lorenzana, teologo e uomo di grande virtù, entrò nell’ordine domenicano in qualità di “donato”: in cambio dell’alloggio, prestava la propria opera come domestico, svolgendo le mansioni più umili. Anche se suo padre era contrario a questa sua scelta di vita, agli inizi del 1600, divenne frate.

Umile e mite di cuore, fu proprio l’umiltà a far sì che anteponesse sempre le necessità altrui alle proprie, tanto che in un’occasione, il suo convento si trovò in serie difficoltà economiche e il priore fu sul punto di cedere alcuni oggetti di valore: ma Martino si offrì di essere venduto come schiavo, in modo che il ricavato della vendita aiutasse il convento. Il priore, commosso, rifiutò l’offerta.

L’umiltà è stata la sua compagna di vita

La sua vocazione è stata sempre di carattere missionario: insegnava la Parola di Dio ai neri, agli indigeni e ai campagnoli che lo ascoltavano per la strada e nelle fattorie vicine alle proprietà dell’Ordine a Limatambo, conduceva una vita molto frugale, dormiva solo due o tre ore, per lo più nel pomeriggio, e usava sempre lo stesso abito da frate.

san martino e la scopa
Perchè è il “santo della scopa”? – www.medjugorje.it (photo: catholicus.eu)

All’età di 60 anni, la malattia lo colpì e comprese che, di lì a poco, si sarebbe ricongiunto con il Signore. Tanta era la venerazione per questo semplice frate che il viceré del Perù venne a baciargli la mano sul letto di morte, chiedendogli di vegliare su di lui dal Cielo. Morì il 3 novembre del 1639, anche se già in molti lo consideravano santo già in vita.

Diversi sono i miracoli che ha compiuto nel corso dei secoli, ma c’è un qualcosa che fa ricordare san Marino più di qualunque altra cosa: il suo esse chiamato “il santo della scopa”. La sua umiltà, caratteristica di tutta la sua esistenza, il suo scegliere di stare con gli ultimi quanto di svolgere i lavori più umili: la sua rappresentazione con la scopa deriva dal suo ruolo di “donato” presso il convento domenicano di Lima, dove era responsabile delle pulizie.

È anche ricordato come “San Martino della carità” per le sue azioni di carità, specialmente verso i poveri e i malati.