La vita di questo santo fu leggendaria, tant’è che si dedicò a liberare schiavi cristiani, e a mostrò grande fede in Nostro Signore. La sua morte fu davvero atroce
Ci sono santi che hanno dato la loro stessa vita per difendere la fede e per salvare vite umane. Uno di questi è San Serapio, religioso dell’Ordine della Mercede, noto per aver vissuto una vita ricca di avventure, pietà cristiana, e anche un terribile martirio.
Nato a Londra nel 1179, era figlio di un nobile ufficiale inglese e da giovane prese parte alla Terza Crociata durante il regno di Riccardo Cuor di Leone. Tornato dalla crociata il duca d’Austria lo imprigionò, ma dopo averlo stimato poiché era un uomo buono, deciso di offrirgli protezione.
Durante il periodo trascorso alla corte austriaca imparò a vivere cristianamente, sviluppando la virtù della pietà. Prese parte a diverse campagne militari in Spagna contro i musulmani, ma giunse lì quando la nota battaglia di Las Navas de Tolosa era terminata.
Lì restò al fianco di Alfonso di Castiglia e si unì ad altre operazioni militari. Prese parte alla Quinta Crociata in Terra Santa ed Egitto e la sua esistenza fu tutta contraddistinta da viaggi e imprese militari.
La missione di San Serapio
Nel 1221, nel corso di un viaggio in Spagna conobbe San Pietro Nolasco, che fondò l’Ordine di Santa Maria della Mercede. Quest’ordine si occupava di riscattare cristiani che i musulmani avevano schiavizzato.

A questo punto, Serapio decide di prendervi parte ed entrò nell’Ordine nel 1222, in qualità di fratello laico e cavaliere. Divenne maestro dei novizi e portò avanti austerità, umiltà. Serapio (o Serapione) decise di partecipare a diverse missioni per la liberazione degli schiavi cristiani.
Tra queste, una ebbe luogo ad Algeri nel 1229 e furono liberati 150 schiavi. Nel 1232, altri 228. Lui riscattava gli schiavi e dava loro assistenza, e in più raccoglieva fondi per poterli riscattare.
Nel 1240 si recò a Murcia e lì liberò 98 schiavi, mentre ad Algeri ben 87. Restò in ostaggio al posto di alcuni schiavi che erano in pericolo, ma dato che il riscatto non stava arrivando in tempo, le autorità del posto lo crocifissero.
La sua fu una morte davvero atroce e disumana. Lo appesero a una croce, legando le sue mani e i suoi piedi a travi di lacerando il suo corpo. Qualcuno dice che gli tagliarono la testa. Serapio diede la sua vita per aiutare gli schiavi e fu esempio di fede, forza, coraggio.