Nel cuore verde della Slovacchia, su un monte silenzioso chiamato Zvir, tre bambini dissero di aver visto la Madonna nel 1990.
Da allora, migliaia di pellegrini sono saliti fin lassù spinti da fede e speranza. Ora, a distanza di oltre trent’anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede concede l’approvazione ufficiale alla devozione popolare nata attorno a quelle presunte apparizioni. Non si tratta di un riconoscimento delle mariofanie, ma è comunque un’apertura significativa. Ecco cosa cambia e perché.
Litmanová, la montagna delle apparizioni: una devozione che ora può fiorire
Il 5 agosto 1990, a Litmanová, un piccolo paese nel nord della Slovacchia, cominciò un evento che avrebbe segnato profondamente la vita spirituale di molti. Sul monte Zvir, immerso nella quiete e nella tradizione cattolica di rito bizantino, tre bambini – Ivetka Korcáková (11 anni), Katka Ceselková (12 anni) e Mitko Ceselka (9 anni) – affermarono di aver visto la Vergine Maria. Si presentò a loro come “Immacolata Purezza”, dando avvio a una serie di presunte apparizioni e messaggi spirituali.
Negli anni, il luogo è diventato meta di pellegrinaggi, raccogliendo intorno a sé una fervente devozione popolare. Tuttavia, fino ad oggi, mancava una presa di posizione ufficiale da parte delle autorità ecclesiastiche. Ora, dopo un lungo discernimento, è arrivato il nihil obstat del Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Víctor Manuel Fernández.
Il cardinale ha scritto una lettera all’arcivescovo di Prešov per i cattolici di rito bizantino, monsignor Jonáš Maxim, riconoscendo il valore spirituale dell’esperienza senza però attribuire un’origine soprannaturale alle presunte apparizioni. Si tratta quindi di una posizione prudente, ma favorevole: si consente il culto pubblico, permettendo ai fedeli di accostarsi senza timori a questa proposta spirituale.

Una valutazione attenta tra luce e ambiguità
Nella sua dichiarazione, il cardinale Fernández non si limita ad approvare la devozione, ma propone anche una riflessione critica. Alcuni messaggi ricevuti nel corso delle apparizioni, infatti, sono stati ritenuti ambigui o problematici. In particolare, quelli che fanno riferimento alla possibilità che alcune persone non siano perdonate, alla dannazione di intere regioni o all’idea che ogni malattia derivi dal peccato personale, sono stati esclusi dalla pubblicazione.
Questi messaggi – precisa Fernández – potrebbero riflettere una comprensione confusa o parziale dell’esperienza interiore vissuta dai veggenti. Tuttavia, inseriti in un contesto più ampio, dove la centralità è data all’amore di Cristo e alla libertà dell’uomo di accoglierlo o rifiutarlo, possono essere compresi in modo più equilibrato. In ogni caso, non sono da considerarsi fondamento dottrinale.
La conclusione è chiara: pur non certificando l’origine soprannaturale delle apparizioni, la Chiesa permette il culto pubblico legato a Litmanová. I fedeli, se lo desiderano, possono trarne nutrimento spirituale, nella consapevolezza che i messaggi principali aiutano a vivere meglio il Vangelo. Così, sul monte Zvir, la preghiera potrà continuare a salire verso il cielo, libera, come il vento tra i boschi della Slovacchia.