Il Vangelo di oggi 2 giugno: “abbiate coraggio Io ho vinto il mondo!”

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Il Vangelo di oggi 2 giugno: "abbiate coraggio Io ho vinto il mondo!"
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l brano del Vangelo di oggi ci introduce nel cuore dell’intimità tra Gesù ed i suoi discepoli, alla vigilia della Passione.

I discepoli iniziano a comprendere, seppur ancora con fragilità, l’identità divina del loro Maestro. Gesù li prepara alla prova imminente: la dispersione, la paura, il dolore. Ma le sue parole non sono di rimprovero, bensì di consolazione e speranza. Egli promette la pace, quella vera, che viene solo da Lui, e annuncia la sua vittoria definitiva sul mondo. In questo messaggio si radica la certezza cristiana che, anche nelle tribolazioni, Cristo è con noi ed ha già vinto.

Dal Vangelo secondo Giovanni 16,19-23

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Il Vangelo di oggi 2 giugno: "abbiate coraggio Io ho vinto il mondo!"
Commento al Vangelo del 2 Giugno

La riflessione sul Vangelo di oggi

«Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). Con queste parole, Gesù dona ai suoi discepoli una certezza incrollabile nel cuore della prova. La fede non ci preserva dalle difficoltà, ma ci dà la forza di attraversarle con speranza, sapendo che Cristo ha già riportato la vittoria sulla morte, sul peccato e sul male.

I discepoli affermano con entusiasmo: «Ora sappiamo che tu sai tutto… per questo crediamo che sei uscito da Dio». Ma Gesù risponde con realismo: «Adesso credete? Ecco, verrà l’ora in cui vi disperderete». È un richiamo all’umiltà, alla consapevolezza dei propri limiti. La fede, infatti, è un cammino che passa attraverso cadute, ma anche attraverso la certezza che Dio non ci abbandona. «Il Padre è con me», dice Gesù, anticipando quella comunione che Egli stesso ci dona attraverso lo Spirito Santo.

La pace di cui parla Gesù non è assenza di problemi, ma presenza di Dio. «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me» (Gv 16,33). È la pace che il mondo non può dare (cf. Gv 14,27), frutto dell’unione con Cristo e della fiducia nella sua provvidenza. In Lui impariamo a pregare ed a sperare. Anche noi oggi siamo chiamati a vivere con coraggio nel mondo, senza temere le tribolazioni, certi che in Cristo siamo più che vincitori (cf. Rm 8,37). La sua vittoria è la nostra forza, la sua presenza il nostro conforto. Restiamo saldi in Lui.