Il brano del Vangelo di oggi ci mostra come Gesù prepara i suoi discepoli al difficile tempo della sua Passione.
Lo fa lasciando loro un dono prezioso: la sua pace. Una pace che non è quella effimera del mondo, ma un dono divino, profondo e duraturo. Gesù invita i discepoli alla fiducia, alla fede nel Padre, ed alla speranza nella sua promessa di ritorno. Questo passo, carico di amore e consolazione, ci insegna che la vera pace nasce dall’unione con Dio, e che il cuore del credente, anche nelle prove, può essere saldo e sereno, perché fondato sulla fedeltà di Cristo.
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,27-31
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

La riflessione sul Vangelo di oggi
Gesù dice: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace» (Gv 14,27). La pace di Cristo è un dono soprannaturale, frutto della comunione con Dio. Non è semplice assenza di conflitti, ma pienezza di vita e armonia spirituale. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, «la pace è la tranquillità dell’ordine, l’opera della giustizia e l’effetto della carità» (CCC 2304). Questa pace nasce dall’amore del Padre, dalla fiducia nel Figlio e dall’azione dello Spirito Santo nei cuori.
Quando Gesù dice: «Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore», parla al cuore di ogni credente, chiamato a vivere con fiducia anche nei momenti di prova. Il Signore ci dona la sua pace per affrontare le sfide del mondo, la sofferenza, il peccato e la morte. San Paolo ricorda: «La pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù» (Fil 4,7).
Gesù afferma: «Il principe del mondo… contro di me non può nulla» (Gv 14,30). È un richiamo alla vittoria definitiva di Cristo sul male. Nonostante la Croce imminente, Egli agisce con obbedienza perfetta al Padre: «Come il Padre mi ha comandato, così io agisco». La sua obbedienza è il fondamento della nostra redenzione (cf. CCC 615).
Infine, Gesù dice: «Vi ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». La sua Parola è Luce nel buio, è profezia che si compie. La fede del discepolo nasce dall’ascolto della Parola e si rafforza nella prova. In Cristo, troviamo la vera pace, l’amore che non passa e la forza per perseverare nel cammino della salvezza.