Il Vangelo di oggi 25 Maggio VI Domenica di Pasqua
Il brano del Vangelo di oggi ci riporta all’Ultima Cena: Gesù si rivolge ai suoi discepoli con parole di profonda consolazione e rivelazione.
È un testo che racchiude il cuore della vita cristiana: l’amore per Cristo, l’obbedienza alla sua parola, la presenza della Trinità nell’anima del credente ed il dono dello Spirito Santo. Gesù promette la sua pace e prepara i discepoli al momento della sua passione e glorificazione. Una vera rivelazione sul rapporto di intimità cui Dio chiama ogni battezzato.
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Gesù afferma: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola». L’amore autentico per Cristo non è fatto di emozioni o parole, ma di fedeltà concreta al suo insegnamento. Come insegna il Catechismo, «la fede in Gesù comporta l’osservanza dei suoi comandamenti» (CCC 1814). L’amore e l’obbedienza non si contraddicono, ma si completano: «Chi ha i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama» (Gv 14,21).
La promessa che «verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» è tra le più alte rivelazioni del Nuovo Testamento: Dio stesso, Trinità santissima, abita nell’anima in grazia. Il Catechismo lo conferma: «La Trinità Santa dà la sua vita d’amore ai credenti che sono in stato di grazia» (CCC 260).
Gesù promette anche il Paràclito, lo Spirito Santo, che «vi insegnerà ogni cosa». Egli è il Maestro interiore che guida la Chiesa alla verità tutta intera (Gv 16,13), come insegnato dal Magistero (CCC 243-248). È grazie allo Spirito che possiamo ricordare e vivere la Parola del Signore.
Infine, Gesù dona la sua pace: «Non come la dà il mondo». È la shalom, la pienezza di vita che solo Dio può donare, quella che «supera ogni intelligenza» (Fil 4,7). Il Signore ci invita a non temere, ma a confidare. La sua partenza verso il Padre non è un addio, ma l’inizio della glorificazione e della nostra redenzione. Con queste parole, Gesù ci chiama a vivere nella fede, nella pace e nella comunione con Dio Uno e Trino.