Il Vangelo di oggi 26 Marzo: "Vivi la Legge con cuore puro"
Il compimento, per Gesù, non è una mera osservanza esteriore della Legge, ma vivere i comandamenti con il cuore.
Non basta non uccidere, ma non ferire i fratelli con le parole; non basta non adulterare, ma vivere un amore autentico e puro. Gesù ci invita a superare la religiosità formale e ad abbracciare un amore che va oltre la lettera, come Lui ha fatto donandoci la Sua vita sulla croce e amandoci senza limiti (Lc 23,34).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Questo breve brano tratto dal Vangelo di Matteo può essere suddiviso parti. Nella prima Gesù afferma chiaramente che non è venuto per abolire la Legge o i Profeti, ma per portarli a compimento. Questa dichiarazione è fondamentale per comprendere la relazione tra il Vecchio e il Nuovo Testamento. Gesù non intende eliminare la Legge mosaica, ma portarla alla sua pienezza, realizzandola in maniera perfetta attraverso la Sua persona e le Sue opere. Come sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica, «Gesù non è venuto per abolire la Legge, ma per darle il suo compimento» (CCC 581). La Legge, nella sua totalità, trova la sua realizzazione in Cristo, che la vive e la insegna in modo perfetto.
La Legge di Dio, che inizia con i comandamenti dati a Mosè, non perde la sua validità. Piuttosto essa, con la venuta di Cristo, è interpretata nel suo pieno significato, e non sminuita. Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo non elimina il valore della Legge ma la approfondisce rendendola tangibile ed alla portata di tutti.
La seconda parte del brano invita a un impegno concreto: chi trasgredisce i precetti e insegna agli altri a fare lo stesso, sarà “minimo” nel regno dei cieli, mentre chi li osserva e li insegna, sarà “grande” nel regno dei cieli. La salvezza non è solo una questione di osservanza formale, ma di cuore. La Legge va vissuta con sincerità e profondità, non solo come un insieme di regole, ma come un cammino di amore verso Dio e verso il prossimo. Gesù ci invita a vivere la Legge con cuore puro, insegnando agli altri a fare lo stesso, affinché possiamo essere “grandi” nel regno dei cieli, come esempio di fede e giustizia